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Caduta dei capelli: cause, sintomi, rimedi e quando preoccuparsi
Caduta dei capelli: cos’è e da cosa è causata
La caduta dei capelli consiste nella perdita, spesso poco consistente ma in certi casi intensa ed evidente, dei capelli, ovvero dei pili adesi al cuoio capelluto formati da proteine altamente resistenti, tra cui la cheratina. Il fenomeno della caduta dei capelli include la perdita delle fibre a partire dal bulbo, dunque vanno escluse tutte quelle casistiche per le quali il capello tende a spezzarsi.
In condizioni normali, i capelli ricoprono tutto il cranio della persona, e si stima che vi siano circa 150 capelli per centimetro quadrato, anche se questo numero può decrescere considerevolmente in casi specifici.
Solo in alcuni casi può essere riconosciuta una precisa causa per la caduta dei capelli (soprattutto quando questa è piuttosto intensa), ma nella maggior parte delle situazioni si tratta di una condizione fisiologica e multifattoriale.
A tal proposito, è bene elencare alcune delle principali ragioni per le quali i capelli possono cadere, le quali comprendono sia fenomeni comuni e fisiologici che condizioni più precisamente delineate, e riconducibili a specifici agenti.
Lo stress tra le cause della caduta dei capelli
È ormai risaputo che lo stress è tra le principali cause del diradamento dei capelli. In questo caso, infatti, la perdita dei capelli agisce come vero e proprio strumento di risposta dell’organismo, che mette in evidenza la situazione difficile che sta attraversando.
Il meccanismo biochimico alla base di questa reazione a catena è da imputare al testosterone. La concentrazione di testosterone nel sangue, infatti, è positivamente correlata alla crescita dei capelli; durante un periodo di stress, tuttavia, i livelli di testosterone diminuiscono (e ciò è dimostrato anche dalla carente libidine che interessa parecchi individui in queste situazioni), il che provoca la perdita dei capelli, che è più o meno pronunciata a seconda dei soggetti.
Questo meccanismo spiega anche perché le donne siano più esposte alla perdita di capelli durante i periodi di stress: benché tendenzialmente gli uomini siano complessivamente più interessati dal fenomeno, nelle donne i livelli di testosterone sono fisiologicamente bassi (in quanto contrastati dagli androgeni), dunque periodi stressanti ne provocano un ulteriore decremento, il che si riconduce a una maggiore perdita dei capelli.
Perdita di capelli: il ruolo della stagione
Nel regno animale, il fenomeno del cambio del pelo in certi periodi è piuttosto comune. Si tratta di un meccanismo difensivo a cui gli animali ricorrono per garantire una crescita più intensa di nuovo pelo, necessario per difendersi dal freddo invernale. Questo, infatti, spiega anche perché il fenomeno si verifichi più frequentemente in autunno.
Con molta probabilità, l’uomo moderno ha ereditato questo meccanismo dai tempi antichi, durante i quali lo usava per lo stesso motivo degli animali. Oggi per fortuna non c’è più questa esigenza, e proprio per questo motivo la perdita dei capelli è più intensa rispetto agli altri periodi dell’anno, ma non in maniera troppo evidente.
Pertanto, in autunno e primavera non c’è assolutamente bisogno di preoccuparsi se si assiste a una perdita di capelli più intensa rispetto agli altri periodi dell’anno: nella maggior parte dei casi si tratta di un processo del tutto fisiologico.
La dermatite seborroica tra le cause della caduta dei capelli
Una delle cause direttamente correlate alla caduta dei capelli, nonché condizione più specifica che interessa, secondo le ultime stime, circa il 5% della popolazione mondiale, è la dermatite seborroica.
Questa condizione si verifica soprattutto nei neonati (per i quali è conosciuta come “crosta lattea”) e nei bambini, ma può affliggere anche gli adulti e causarne una copiosa perdita dei capelli.
Gli agenti che causano la dermatite seborroica non sono ancora ben chiari: si suppone che vi sia un certo contributo genetico, ma tra le cause vi è anche un probabile coinvolgimento del sistema immunitario, che potrebbe causare una risposta avversa. Il risultato di ciò è l’alterazione della composizione del sebo, con relativa formazione di croste e perdita di capelli.
Psoriasi, Lupus e altri disturbi che provocano l’alopecia
Un’intensa perdita di capelli può essere anche causata da uno dei disturbi del sistema immunitario, tra cui psoriasi e Lupus, ad esempio. In questi casi, l’alopecia può andare incontro a una forma cicatriziale (con completa perdita del bulbo pilifero) e interessare vaste aree del cranio. Si tratta indubbiamente di condizioni ben specifiche, nonché gravi e di difficile risoluzione, a causa della recidività di queste condizioni in cui il poco chiaro coinvolgimento del sistema immunitario rende difficile trovare una cura ad hoc.
Caduta dei capelli nell’uomo
La caduta dei capelli nell’uomo, quando non raggiunge proporzioni eccessivamente evidenti, può essere difficile da individuare. Questo è principalmente dovuto al fatto che gli individui di sesso maschile tendono a portare i capelli molto corti, il che rende difficile evidenziare la caduta di fibre proteiche dal cuoio capelluto. Il diradamento dei capelli nell’uomo viene notato soprattutto quando si cominciano a notare delle chiazze.
C’è infine da dire che gli uomini sono particolarmente esposti al problema della perdita dei capelli, per cause puramente genetiche. Con il trascorrere degli anni, infatti, molti uomini possono essere interessati dall’alopecia androgenetica, correlata alla diminuzione dell’ormone in circolo, e che può interessare la zona frontale, alcuni punti o, più comunemente, la zona vertice.
Secondo alcuni dati dell’Istituto Helvetico Sanders, inoltre, l’Italia è tra i 10 paesi con più uomini interessati da calvizie al mondo, in quanto il problema interessa più di 8 milioni di individui di sesso maschile, di tutte le età.
Caduta dei capelli nella donna
In generale (anche se non sempre), le donne riescono a evidenziare molto più velocemente degli uomini un’eventuale caduta di capelli, sia che si tratti di fenomeni fisiologici che di condizioni particolari. Ciò è dovuto a ragioni prettamente sociali, ovvero legate al fatto che le donne tendono a prestare più attenzione ai capelli rispetto agli uomini, senza considerare che la perdita di capelli causa un decremento del volume dei capelli, il quale è facilmente evidenziabile.
Per esempio, le donne riescono a scovare una perdita dei capelli fuori dal comune semplicemente pettinandoli e osservando quante fibre restano adese alla spazzola.
Come già accennato, il diradamento dei capelli è fisiologico in alcuni periodi o in momenti di stress, ma vi sono anche alcune fasi della vita che tendono a incrementare la probabilità che i capelli cadano.
Infatti, dopo la menopausa la concentrazione di testosterone diminuisce notevolmente, e ciò comporta un’accentuata caduta dei capelli, nonché lo sfibramento delle fibre ancora adese al cuoio capelluto.
Caduta dei capelli nei bambini
I bambini, in tutte le fasi della loro crescita (fino al raggiungimento dell’adolescenza) sono soggetti a un continuo ricambio di capelli. Ad esempio, non tutti i neonati nascono con i capelli, e quelli che vengono alla luce con la chioma folta sono destinati a perderne la maggior parte entro diversi mesi: si tratta di alopecia neonatale, nella maggior parte dei casi del tutto normale.
Inoltre, nelle fasi più intense di crescita è piuttosto comune assistere alla perdita dei capelli nei bambini, poiché l’organismo tende a convogliare le energie e le risorse nutritive verso altri sistemi e tessuti, che ne presentano una maggiore richiesta.
Caduta dei capelli: quando c’è da preoccuparsi?
A questo punto vi starete probabilmente chiedendo quando c’è da preoccuparsi. In generale, si deve prestare maggiore attenzione nel caso in cui l’alopecia si verifichi in maniera copiosa e in periodi non fisiologicamente correlati a questo fenomeno, oppure se la perdita dei capelli non ha una distribuzione regolare (bensì è a chiazze) e interessa anche ciglia e sopracciglia o altre aree del corpo.
Il diradamento dei capelli deve essere osservato con maggiore attenzione nel caso in cui si osservi una contemporanea perdita di consistenza delle fibre, nonché se si manifestano altre eruzioni cutanee che potrebbero apparentemente non sembrare correlate all’alopecia.
L’alimentazione per limitare la caduta dei capelli
In generale, poiché il capello è formato principalmente da cheratina – che è una proteina – la dieta per limitare il fenomeno dell’alopecia deve essere a base di sostanze azotate. Le principali fonti di proteine devono essere quelle vegetali (con una particolare predilezione per la soia e i legumi), alternandole regolarmente con le fonti animali, tra cui carne rossa, carne bianca e uova.
A tutto ciò, inoltre, bisogna aggiungere fonti di vitamine del gruppo B, nonché minerali, in quanto queste sostanze sono necessarie per poter consentire l’attività degli enzimi deputati alla costruzione del capello. Ciò significa che non devono mancare nella dieta prodotti fermentati, pesce azzurro e tuberi, tra cui le patate.
Da un punto di vista prettamente calorico, inoltre, non bisogna ridurre drasticamente l’apporto di calorie, in quanto questo potrebbe essere fonte di stress e provocare direttamente il diradamento dei capelli.
Caduta dei capelli: i potenziali rimedi
Per fortuna, la medicina ha fornito diversi strumenti per contrastare questo fenomeno così antiestetico. Naturalmente, oltre a veri e propri medicinali l’industria farmaceutica ha fornito anche specifici integratori, che hanno l’obiettivo di amplificare il potere anti-caduta di alcuni principi attivi naturali. Ecco, quindi, i principali rimedi a cui ricorrere per contrastare l’alopecia.
Caduta dei capelli: i rimedi farmaceutici
Tra le molecole che vengono utilizzate per contrastare la caduta dei capelli, soprattutto negli uomini, vi è il minoxidill. Questo principio attivo agisce contro l’alopecia areata, e dovrebbe mostrare i suoi effetti entro qualche settimana di utilizzo.
In certi casi, si possono utilizzare anche farmaci antinfiammatori specifici, in grado di contrastare l’avversa risposta immunitaria, tra cui il betametasone; il difetto di questa sostanza, comunque, è di provocare un leggero prurito nella zona d’applicazione.
Infine, se il problema è di tipo ormonale, è necessario ricorrere a una terapia specifica, su consiglio del proprio medico.
Rimedi naturali e integratori alimentari contro la perdita di capelli
Oltre alle sostanze proteiche di cui l’organismo necessita per la sintesi di nuovi capelli, sono da citare anche alcuni alimenti in grado di stimolare l’attività enzimatica. Si tratta, ad esempio, dell’aloe vera, il cui succo nutre a fondo sia bulbo che capello, e lo rafforza in maniera eccellente; in alternativa all’aloe vera si può utilizzare anche l’henné (che funge anche da colorante) nonché l’olio di avocado, dall’effetto emolliente e nutriente della cute.
Naturalmente, gli integratori alimentari che vengono realizzati per contrastare la caduta dei capelli sono a base di questi (ed altri) ingredienti, i quali vengono tuttavia modificati per essere più accessibili e facilmente utilizzabili da parte dell’organismo umano.
Di recente abbiamo scritto un articolo su Profolan, un integratore per la caduta dei capelli molto valido.
Oltre agli integratori, c’è da menzionare anche le lozioni spray contro la caduta dei capelli che ad oggi sono reperibili facilmente sul mercato, vengono considerati uno dei migliori rimedi in quanto grazie alla possibilità di applicazione direttamente sulla cute e sui capelli in modo omogeneo, riescono a trasferire le proprietà in maniera veloce ed efficace, una lozione di questo tipo, ad esempio, è la famosa ”RiCrescita Forte”.
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