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Per poter trattare adeguatamente dei cattivi odori intimi, è necessario innanzitutto sapere che l’organo sessuale femminile si caratterizza per il suo pH molto acido, dovuto alla presenza di microrganismi come lactobacilli e streptococchi, in grado di abbassare il valore di questo parametro e rendere l’ambiente più sicuro e meno facilmente attaccabile da parte di altri microrganismi.
L’attività di questi microbi, inoltre, può essere responsabile di un caratteristico odore, che entro certi limiti non è né fastidioso né sgradevole.
Quando, però, la situazione cambia e l’odore diventa più forte o di natura più sgradevole, può essere indice di qualche alterazione della barriera fisiologica o dell’attività di microrganismi patogeni. Tuttavia, una leggera variazione dell’odore vaginale avviene anche durante il ciclo mestruale, quindi non c’è bisogno di preoccuparsi in maniera eccessiva.
Per poter fronteggiare adeguatamente il problema e adottare le giuste misure, qualora queste fossero necessarie, è necessario conoscerne le potenziali cause. Ecco, dunque, tutto ciò che c’è da sapere in merito ai cattivi odori intimi.
Cause dei cattivi odori intimi
I cattivi odori intimi femminili possono essere anche ricorrenti, soprattutto in alcune fasi del ciclo mestruale. Il tutto, in particolare, è dovuto al muco prima del ciclo, che è quella secrezione che avviene a livello della cervice uterina e che nell’arco dei 28 giorni di ciclo cambia consistenza in base alle settimane.
Nello specifico, poco prima del picco di fertilità, il muco cervicale aumenta in termini di abbondanza, nonché appare trasparente e viscoso. In questa fase, la fuoriuscita del muco può provocare la formazione di un odore intimo caratteristico, in alcuni casi sgradevole, ma del tutto fisiologico. Se la causa dell’odore è dunque da attribuire alle perdite vaginali di muco, non c’è da preoccuparsi.
Diverso è il discorso, invece, se ai cattivi odori intimi si accompagnano altri sintomi come il bruciore, il prurito o altri fastidi interni. In questo caso, infatti, è molto probabile che vi sia un’infezione vaginale in atto.
È bene ricordare che la vagina può essere attaccata non solo da batteri, ma anche da funghi, i quali possono essere trasmessi da rapporti sessuali non protetti con persone infette. Una di queste è senza dubbio la clamidia, causata dal batterio Chlamydia trachomatis. In questo caso, l’infezione può non solo essere fastidiosa ma anche pericolosa, perché predispone a patologie più gravi.
Il batterio, che è un parassita intra-cellulare, provoca perdite ematiche diverse da quelle che avvengono durante il ciclo mestruale. I cattivi odori, in questi casi, possono essere causati dal sangue che non fuoriesce dalla vagina e che dunque ristagna al suo interno, ossidandosi e producendo cattivi odori intimi.
Le perdite ematiche responsabili di odore vaginale sgradevole sono comuni ad altre condizioni. Una di queste, benché abbia un’incidenza piuttosto bassa, è la formazione di neoplasie. La crescita di tumori, infatti, può causare la rottura di vasi sanguigni e la conseguente perdita di sangue, che ristagna e provoca i cattivi odori.
Banalmente, anche la scarsa igiene intima è responsabile di cattivi odori intimi, e questo vale non solo per le donne, ma anche per l’uomo. In questo caso, l’accumulo di secrezioni e il sudore possono collaborare sinergicamente per dare vita a odori molto sgradevoli, in alcuni casi veramente disgustosi.
Per ciò che concerne le donne, è bene ricordare che i cattivi odori possono formarsi più facilmente in caso di scombussolamento degli equilibri ormonali, che avvengono soprattutto in gravidanza e in menopausa; in questo caso, dunque, è importante ottimizzare ulteriormente l’igiene intima.
Rimedi per i cattivi odori intimi maschili e femminili
In questa sezione dell’articolo parleremo dei rimedi, suddividendo quelli di tipo naturale con quelli di tipo farmacologico, partendo dai primi.
Rimedi naturali per i cattivi odori intimi
Per fortuna, vi sono alcuni rimedi naturali che possono essere adottati per ridurre i cattivi odori intimi maschili o femminili.
Uno di questi è l’aceto di mele, un ingrediente capace di neutralizzare gli odori e ottimizzare il pH della pelle, portandolo nella zona acida. L’aceto di mele, inoltre, ha una fragranza più delicata di quello di vino, ed è più adatto a essere applicato a livello vaginale.
Per il metodo d’applicazione, è sufficiente aggiungere 100 mL di aceto di mele puro nella vasca da bagno (riempita con acqua tiepida) e fare un bagno per almeno 20 minuti.
Anche le lavande vaginali possono essere utili per contrastare i cattivi odori intimi. La lavanda vaginale può essere effettuata con vitamina C, estratto di semi di pompelmo e calendula.
I primi due ingredienti servono per abbassare il pH della pelle, ricostruendo la naturale difesa, mentre la calendula può essere utile per neutralizzare gli odori dovuti a secrezioni e sudore.
Infine, un altro rimedio naturale è l’alimentazione. Nello specifico, diete troppo ricche di proteine possono portare all’ossidazione delle stesse, provocando la formazione di cattivi odori intimi, imputabili a composti azotati.
Limitare il consumo di proteine e preferire antiossidanti, frutta e verdura può essere utile per ricostituire la flora batterica fisiologica, ed eliminare così i cattivi odori alla base.
Rimedi farmacologici per i cattivi odori intimi
Qualora adottando i rimedi naturali non si riesca a risolvere il problema, è bene sapere che è possibile ricorrere a soluzioni farmacologiche.
Ad esempio, se la causa dei cattivi odori è l’alterazione del microbiota intimo, è possibile intervenire alla sua ricostituzione utilizzando delle soluzioni probiotiche, da introdurre per via orale o direttamente per via vaginale.
Un esempio di probiotico da assumere per via orale è quello commercializzato da HealthyFusion, denominato IntiFlora. Il prodotto può essere acquistato direttamente da qui:
Caratteristica di questo probiotico è quella di contenere dei ceppi microbici che difendono l’area dall’attacco di microrganismi negativi. Nello specifico, IntiFlora contiene due ceppi di Lactobacillus acidophilus e di Lactobacillus rhamnosus, che acidificano l’area e competono con i patogeni.
Qualora invece la causa del cattivo odore vaginale sia da attribuire a infezioni da batteri o funghi, è consigliabile utilizzare degli antibiotici (previa diagnosi e prescrizione medica), che possono distruggere i microrganismi e impedirne l’attività. Per conoscere la tipologia specifica di antibiotico che meglio si addice alla propria situazione, è opportuno consultare uno specialista.
Infine, per condizioni più complesse come le neoplasie, è necessario intervenire con le opportune cure, che devono essere seguite da chi di dovere.
Cattivi odori intimi maschili: come intervenire
Gli interventi che è possibile adottare in casa per alleviare i cattivi odori intimi dell’uomo non sono molto diversi rispetto a quelli consigliati per le donne. Nonostante, infatti, gli organi genitali siano così diversi, questi condividono alcune caratteristiche, tra cui il pH acido e l’eventuale presenza del sudore.
Ecco perché anche l’uomo, come la donna, può adottare dei rimedi tra cui l’assunzione di probiotici (da introdurre per via orale) o lavande a base di erbe e aceto di mele.
Conclusioni
In conclusione, per poter risolvere definitivamente i cattivi odori intimi, è innanzitutto necessario individuare la causa. Alcune di queste sono fisiologiche, per cui non è necessario adottare alcuna soluzione aggressiva, mentre altri richiedono un intervento più o meno intenso e specifico a seconda della gravità della causa.
Ecco perché il consiglio è quello di affidarsi a uno specialista per conoscere con esattezza le cause dei cattivi odori intimi, e adottare le giuste soluzioni.