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La quercetina per prostatite è un rimedio molto valido per ostacolare l’infiammazione a carico dell’organo. La prostata è una ghiandola caratteristica dell’essere umano di sesso maschile, posta nella zona del ventre in prossimità della vescica. Come tutte le altre ghiandole, la prostata produce una sostanza, che nel caso specifico è lo sperma, ovvero il fluido seminale maschile.
Purtroppo, in alcune fasi della vita – anche se con maggior probabilità in tarda età – la prostata può infiammarsi, e recare molto fastidio all’uomo, in quanto lo stato infiammatorio può ostacolare o rendere dolorosa la minzione, oppure può compromettere la capacità di eiaculare.
Vi sono diverse tipologie di prostatite, che differiscono sulla base delle cause scatenanti e dell’intensità dei sintomi: due tipologie di prostatite sono di origine batterica, e una di queste presenta dei sintomi acuti, dunque intensi ma sporadici, mentre l’altra è cronica, con sintomi più lievi ma che perdurano nel tempo.
Inoltre, vi è una forma di prostatite asintomatica, nonché un’altra cronica ma non dovuta all’attività di microrganismi patogeni.
Per fortuna, vi sono diversi rimedi naturali che possono prevenire la comparsa della prostatite, nonché alleviarne i sintomi. Ecco dunque tutto ciò che c’è da sapere in merito all’interazione tra quercetina e prostatite.
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Cos’è la quercetina
Da un punto di vista chimico, la quercetina è un flavonoide, ovvero una molecola che, grazie alla sua particolare struttura, riesce a riflettere la luce, attribuendo dunque un colore a frutta e verdura. Una sua particolarità, che la contraddistingue da altri flavonoidi, è il fatto che in natura si ritrova sotto forma complessata, insieme ad altre molecole.
Dunque, per ottenere la quercetina isolata è necessario sottoporla a un processo chimico che permette di liberarla dagli altri materiali, di natura differente.
I ricercatori che per primi osservarono l’esistenza della quercetina, si resero conto che il flavonoide collabora in maniera sinergica e molto intensa con la vitamina C, molecola idrosolubile che si trova in molti agrumi e altri frutti. Nello specifico, le molecole esercitano un’attività sinergica e antiossidante, la quale garantisce all’individuo un’adeguata protezione contro reazioni avverse causate da radicali liberi.
Con l’alimentazione si assumono mediamente 40 mg di quercetina, ma con un maggiore consumo di frutta e verdura o attraverso l’assunzione di integratori alimentari è possibile aumentare notevolmente questo valore, senza tuttavia osservare effetti avversi sull’organismo.
Le funzioni che svolge nell’organismo umano sono notevoli: innanzitutto, come già detto, si tratta di un antiossidante molto potente, in grado di neutralizzare i radicali liberi ed evitare la degradazione di altre cellule.
Inoltre, la quercetina ha dimostrato anche delle notevoli proprietà antinfiammatorie, e proprio per questo motivo viene utilizzata per rimediare a mal di testa e altri dolori; secondo alcuni ricercatori, è utile anche per rimediare alle allergie.
In aggiunta a ciò, è stata dimostrata la capacità della quercitina di migliorare lo stato di capillari e vasi sanguigni (prevenendo e alleviando così fenomeni come emorroidi e vene varicose), ma gli studiosi hanno anche osservato una blanda attività positiva contro l’invecchiamento cutaneo precoce. Tuttavia, l’aspetto più importante e studiato è quello che lega quercetina e prostatite.
Quercetina e prostatite
La relazione esistente tra quercetina e prostatite è ben nota nel mondo accademico, anche se ad oggi non tutti gli aspetti dell’interazione sono stati completamente chiarificati.
Ciò che è certo, è che le proprietà antinfiammatorie della quercetina si concentrano in maniera particolare sulla prostata.
Proprio per questo motivo, la quercetina per la prostatite è fonte di giovamento, in quanto ne riduce notevolmente l’infiammazione e allevia il dolore. In questo modo, il fenomeno infiammatorio si attenua e l’uomo può urinare o praticare atti sessuali senza fastidio e senza sintomi che rendono tali esperienze difficili.
È bene però specificare che la quercetina è del tutto attiva solo sulla prostatite cronica non batterica; in caso contrario, infatti, il dolore non è solo provocato dall’infiammazione, ma anche dall’attività dei microrganismi che causano l’infezione, i quali non possono essere contrastati con il solo utilizzo del flavonoide. In realtà, è noto che la quercetina abbia un effetto antimicrobico, anche se blando e non sufficiente a combattere e risolvere un’infezione e i suoi sintomi.
La particolare relazione tra quercetina e prostatite non è ancora chiarissima: gli studiosi si sono interrogati a lungo sul perché questo bioflavonoide sia particolarmente attivo in prossimità del sito di produzione del liquido genitale maschile, e benché non sia stata trovata alcuna risposta univoca, si ipotizza che ciò sia legato a un vero e proprio richiamo della molecola da parte della prostata.
Inoltre, la quercetina per la prostatite è un toccasana anche perché contribuisce ad alleviarne il gonfiore, riducendo ulteriormente il fastidio.
Inoltre la sua assunzione insieme a bromelina e papalina, oltre che a vitamina C, massimizza l’attività del bioflavonoide principale.
Dove si trova la quercetina
Alimenti ricchi di quercetina
Il bioflavonoide è disponibile in molti alimenti, ma la sua concentrazione è sorprendentemente elevata all’interno di ginkgo biloba, calendula, biancospino e vino rosso o frutti di bosco, ma può essere ritrovato un po’ in tutti i prodotti di origine vegetale, data la sua ubiquità.
Nonostante il fatto che la quercetina sia piuttosto semplice da reperire all’interno degli alimenti, è necessario tenere in considerazione due aspetti.
Innanzitutto, nella maggior parte dei prodotti alimentari essa è presente in concentrazioni molto basse, in alcuni casi persino trascurabili: affidarsi, dunque, esclusivamente all’assunzione di questi prodotti, non assicura un apporto sufficiente per ricavare i benefici di cui accennato in precedenza.
Inoltre, come già detto, negli alimenti la quercetina è presente in forma complessata, la quale non solo in molti casi non è attiva, ma che è anche difficile da assimilare da parte dell’organismo. Ciò significa che anche se in molti alimenti la concentrazione di quercetina è sufficientemente elevata, non tutta viene utilizzata per esplicare le sue attività a favore dello stato di salute della prostata. Ecco perché, in alcuni casi, è possibile e consigliabile affidarsi ad altre fonti di quercetina.
Integratori di quercetina
I limiti dell’assunzione della quercetina per via alimentare vengono superati senza alcun problema attraverso l’assunzione di integratori di questo bioflavonoide creati ad hoc. Poiché l’introito di quercetina per prostatite da assimilare non è trascurabile per osservare degli effetti evidenti, in casi particolari può essere una buona idea affidarsi a degli integratori.
Un altro vantaggio di questi formulati, disponibili sia in capsule che in polvere solubile, è quello di apportare anche altre sostanze oltre al bioflavonoide principale.
Nel caso della quercetina, ad esempio, molti produttori aggiungono vitamina C, nonché altri flavonoidi provenienti da altre fonti, in modo da amplificare l’effetto dell’eccipiente principale.
Stando a quanto appena detto, secondo il nostro parere, uno dei migliori integratori di quercetina e vitamina C (Ester-C ® Plus) è quello della Solgar, acquistabile tramite il seguente banner ad un prezzo davvero competitivo:
Conclusioni
La quercetina, per la prostatite, è dunque un valido alleato, grazie ai suoi effetti antinfiammatori riesce ad alleviare i sintomi della prostatite, evitando tutti i fastidi ad essa annessi. Prima di consumare un integratore alimentare a base di quercitina si suggerisce però di consultare il proprio medico.
Benché infatti sia difficile raggiungere concentrazioni di quercetina tali da apportare un effetto avverso, è noto che l’abbinamento della molecola con i chinoloni – una classe di antibiotici per prostatite – può provocare effetti indesiderati. Chiedere il parere del proprio medico o del ginecologo prima di assumere integratori o alimenti ricchi di quercetina in gravidanza.
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