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Il caffè è senza dubbio una delle più note e importanti commodities, vale a dire che si tratta di una materia prima – dalla quale si ricava un prodotto finito che prende il suo stesso nome – diffusa in tutto il mondo e la cui qualità dipende solo in parte dall’azienda che la trasforma.
Al di là delle implicazioni socio-economiche del caffè sulla comunità mondiale, basti sapere che questa bevanda, la cui origine si perde nella notte dei tempi, è una delle più consumate in assoluto in tutto il mondo. Solo in Finlandia, si stima che il consumo di caffè si aggiri intorno ai 12 kg pro capite all’anno.
Perché il caffè è così diffuso? Come mai questa polvere scura e molto aromatica si è diffusa tanto da integrarsi radicalmente nella cultura di tutte (o quasi) le popolazioni? La risposta a questa domanda è solamente una: la caffeina.
La caffeina è un composto chimico contenuto nei semi di caffè (da cui prende il nome) ma anche in altre spezie molto diffuse in tutto il mondo, ed è assunta regolarmente dalle varie popolazioni per il suo fondamentale potere energizzante.
Sono moltissime le persone che dichiarano che non riescono a cominciare la giornata se non bevono prima una tazza di caffè (a prescindere dalle modalità con cui questa bevanda viene preparata, che merita un discorso completamente a parte). Proprio la grandissima richiesta di caffeina ha fatto sì che negli anni venisse prodotta una sua variante, che presenta delle caratteristiche tecnologiche completamente diverse: la caffeina anidra.
Tuttavia, è bene fare chiarezza, poiché la forma comune della caffeina e quella anidra hanno delle differenze non solo a livello strutturale e molecolare, ma anche relative agli effetti che possono esercitare sull’organismo umano. A tal proposito, ecco tutto ciò che c’è da sapere in merito alla caffeina anidra, alle sue caratteristiche e alle sue proprietà.
Cos’è la caffeina anidra?
Per poter definire cos’è la caffeina anidra, è innanzitutto bene riportare le caratteristiche della sua forma più comunemente reperibile.
Da un punto di vista prettamente chimico, la caffeina viene inserita all’interno del gruppo delle xantine, una famiglia di alcaloidi che presentano alcuni atomi di azoto nella struttura.
Il nome scientifico della caffeina è 1,3,7-trimetil-xantina, e tra le sue caratteristiche fondamentali vi è la sua elevata solubilità. Si tratta infatti di una molecola che si scioglie molto bene in acqua, e che anzi necessita di questo liquido per essere completamente assorbita.
Questa caratteristica, da un punto di vista chimico-fisico, è quella che mette in evidenza la differenza tra la molecola classica e la caffeina anidra: quest’ultima, infatti, assume questa denominazione in quanto totalmente priva di acqua, il che la rende ancor più solubile.
Il processo viene condotto sottoponendo la caffeina in cristalli ricavata dal caffè a condizioni di pressione e temperatura controllate, tali da allontanare le molecole di acqua e garantire l’ottenimento di caffeina perfettamente anidra.
Differenza tra caffeina e caffeina anidra
La caffeina anidra, se analizzata con degli strumenti appositi, mostra una struttura molecolare molto differente rispetto a quella della sua forma comune. Benché, infatti, la composizione chimica sia la stessa, la conformazione che la molecola assume dopo il processo le attribuisce numerose proprietà, che sono le caratteristiche ricercate all’interno di soluzioni e integratori realizzati ad hoc.
Che si tratti di caffeina anidra o meno, è bene sapere che la molecola non è solo funzionale, ma è anche la principale responsabile del gusto forte e deciso – con spiccate note amare – del caffè.
A differenza di ciò che accade con molti altri composti bioattivi che vengono assunti con gli alimenti, tra cui alcune vitamine e certi complessi minerali, la caffeina è molto resistente alle alte temperature. Ciò significa che né il processo di tostatura adottato per produrre la classica polvere da moka, né la preparazione di un caffè al bar o in casa intaccano sensibilmente la concentrazione di caffeina.
Per i produttori, dunque, la produzione di caffeina anidra può essere molto conveniente, in quanto il processo ha un’ottima resa.
Essendo molto solubile, inoltre, la caffeina anidra si presta molto bene a diversi tipi di preparazioni, e può essere molto facilmente aggiunta all’interno di preparazioni erboristiche o integratori alimentari.
Come già accennato in precedenza, la presenza di acqua è fondamentale per garantire l’assorbimento della molecola da parte dell’organismo umano. La caffeina anidra, con la sua elevata solubilità, può essere dunque disciolta efficacemente in un volume di acqua più piccolo, rendendo la preparazione delle soluzioni da parte di erboristi e clienti finali molto più semplice ed efficace.
A proposito dell’efficacia della caffeina anidra e non, vi è un mito da sfatare. Molte persone, infatti, suppongono che un caffè ristretto abbia un effetto energizzante superiore rispetto a quello di una bevanda più diluita (come il caffè americano).
In realtà, è esattamente l’opposto: il caffè americano, infatti, contiene più acqua, quindi consente di assumere meglio la caffeina e di garantirne gli effetti più a lungo e con maggiore intensità. Ecco perché quando si assume caffeina anidra sotto forme di compresse, si consiglia di bere abbondantemente.
A ciò va aggiunto che la forma anidra della caffeina, per via della sua conformazione, ha un effetto ancora più duraturo e potente sull’organismo umano.
Essendo stato chiarito cos’è la caffeina anidra, in cosa differisce dalla forma più comunemente reperibile e quali sono le sue proprietà fisiche, è bene concentrarsi sulle sue caratteristiche funzionali e benefiche per l’organismo umano.
Caffeina anidra: a cosa serve?
La caffeina è uno dei neurostimolanti più noti e studiati in assoluto.
Da anni, ormai si studiano i potenziali effetti della caffeina sulla stimolazione di recettori nervosi e sul trasporto dei messaggi biologici. A tal proposito, recentemente si è concluso uno studio durato per ben 10 anni in cui è stato fatto il punto su una nuova proprietà del caffè.
Secondo i ricercatori, che hanno monitorato il consumo di caffè nell’arco di 10 anni in soggetti selezionati, la caffeina è in grado di stimolare l’attività di una ghiandola surrenale responsabile della produzione di noradrenalina.
Gli esperti di medicina certamente sanno quali sono funzioni e caratteristiche di questo ormone: si tratta principalmente di una molecola che stimola l’attività cardiaca, provocando in questo modo la vasocostrizione e il rilascio di glucosio, il quale viene immediatamente utilizzato come combustibile.
Tra le varie funzioni della noradrenalina, tuttavia, ce n’è una troppo spesso trascurata, che consiste nella stimolazione della parte del cervello destinata all’immagazzinamento dei ricordi. Focalizzandosi proprio su questo aspetto, il lungo studio ha dimostrato che la caffeina è in grado di migliorare la memoria e prevenire efficacemente la manifestazione di demenza senile.
Grazie alla sua attività neurostimolante, è noto che la caffeina – prima di una performance (sia essa sportiva o di altro tipo) aiuta a focalizzare l’attenzione e a restare concentrati, ottimizzando le probabilità di avere successo nell’attività. Inoltre, per coloro che praticano sport a livello agonistico, è noto che bere una bevanda a base di caffeina entro i limiti fissati aumenta la resistenza e dona energia.
È altresì noto che la caffeina, una volta entrata in circolo nel sangue, stimola il sequestro degli zuccheri e limita la sensazione di stanchezza tipica del periodo che segue il pasto (post-prandiale), riducendo il sonno. Ecco perché solitamente, al termine di un pranzo, si è soliti bere un caffè.
Inoltre, non è da trascurare l’influenza che la caffeina esercita sull’umore. Anche questo meccanismo, notato sin da secoli addietro dagli amanti del caffè, è stato confermato dalla comunità scientifica. Il motivo risiede nella capacità dell’alcaloide di aumentare la produzione di dopamina, un ormone speciale.
La dopamina, infatti, è in grado di aumentare la sensibilità di specifici recettori sensoriali, in particolare quelli relativi al piacere e al benessere. Ecco perché consumare una tazza di caffè rende più allegri e permette di affrontare meglio una performance sportiva o un importante impegno lavorativo.
Le caratteristiche appena descritte, naturalmente, sono comuni anche alla caffeina anidra. Rispetto alla forma comune, però, la caffeina anidra gode di una potenza maggiore, spiegata dalla sua capacità di essere metabolizzata meglio dall’organismo umano.
Quando si beve un caffè, infatti, solitamente la caffeina impiega circa 30-45 minuti per entrare in circolo nel sangue, e raggiunge livelli massimi dopo 65-70 minuti dall’introduzione della bevanda nell’organismo.
Ciò significa che la caffeina “classica” ha un metabolismo molto rapido, con un picco di elevata intensità che viene raggiunto rapidamente e che in maniera altrettanto veloce scompare.
Di contro, il metabolismo della caffeina anidra è molto più regolare, grazie alle sue caratteristiche. Questa, infatti, inizia a fare effetto circa 60 minuti dopo l’assunzione, ma resta in circolo molto più a lungo (fino a 120 minuti dal raggiungimento del picco di concentrazione nel sangue, secondo le più recenti stime).
Ciò si traduce in effetti più duraturi e più potenti per l’organismo umano.
Tra gli effetti che la caffeina anidra ottimizza rispetto alla sua forma più comune ve ne è uno di cui non è stato fatto accenno sinora, anche se è forse quello più interessante: il potere dimagrante.
Caffeina anidra per dimagrire
Un dubbio amletico che da sempre interessa gli amanti della pancia piatta riguarda la reale efficacia della caffeina ai fini della perdita di peso. Con la caffeina anidra, dunque, è possibile dimagrire?
Ancora una volta, la risposta viene fornita dalla comunità scientifica, la quale risponde affermativamente al quesito. Dato che la caffeina è in grado di stimolare il battito cardiaco, di esercitare un effetto vasocostrittore e di favorire il rilascio di adrenalina e noradrenalina, è stato dimostrato che la molecola stimola la lipolisi e la combustione dei grassi mediante la produzione di calore.
In altre parole, la caffeina è il termogenico per eccellenza. Ovviamente, gli effetti della caffeina anidra sono maggiormente amplificati, in virtù della sua struttura particolare che consente alla molecola di permanere per più tempo nel sangue e perciò di esplicare più a lungo la sua attività.
È importante ricordare che una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo sono assolutamente indispensabili per poter dimagrire in maniera efficace e corretta, ma senza dubbio l’assunzione di caffeina anidra – nel rispetto delle dosi consigliate – non può che velocizzare il processo e garantire risultati più visibili in meno tempo.
Benefici della caffeina anidra
In virtù di quanto detto, dunque, i benefici della caffeina anidra sono molteplici, e tutti legati alla sua capacità di eccitare il sistema nervoso, senza però causare picchi di intensità che in alcuni casi possono rivelarsi pericolosi, come invece accade con la caffeina tradizionale.
Assumendola nelle dosi consigliate e dopo aver richiesto il parere di un medico, dunque, è possibile osservare non solo un miglioramento del metabolismo e un decremento del peso corporeo – soprattutto per via della perdita di massa grassa – ma anche il miglioramento dell’umore.
Inoltre, la caffeina anidra può ottimizzare le proprie performance sportive, acuire i riflessi e fornire la carica necessaria per affrontare un colloquio importante o un’attività particolarmente impegnativa, sia essa fisica o mentale.
La caffeina anidra, qualora venga assunta dopo i pasti, riduce i livelli di zucchero nel sangue, limitando la stanchezza post-prandiale e prevenendo i fenomeni di insulino-resistenza, alla base di alcune forme di diabete.
Infine, grazie alle sue caratteristiche particolari, la caffeina anidra è non solo molto più solubile, ma anche più potente e duratura rispetto alla forma comune, garantendo risultati sensibilmente migliori.
Controindicazioni ed effetti collaterali della caffeina anidra
Nonostante la sua capacità di apportare benefici per corpo e mente, la caffeina anidra presenta delle importanti controindicazioni, per cui è necessario consultare un medico prima di consumarla.
Innanzitutto, la caffeina anidra ha – a parità di massa – un potere maggiore rispetto alla sua forma comune. Proprio per questo motivo, le quantità assolute di caffeina anidra da introdurre nell’organismo umano non devono essere elevate. Non è possibile fare un confronto della quantità di caffeina anidra assunta con quella presente all’interno di un caffè: è necessario attenersi alle indicazioni del medico.
Se raggiunge elevate concentrazioni nel sangue, infatti, la caffeina può essere responsabile di tachicardia, nervosismo, offuscamento dei sensi e disturbi gastro-intestinali, che si manifestano in casi particolari con vomito e diarrea.
Assunzioni elevate di caffeina anidra sono sconsigliate ai soggetti che soffrono di reflusso o di difficoltà digestive a livello dello stomaco, in quanto la molecola ha comportamento acido e potrebbe peggiorare la situazione.
Anche le donne in gravidanza dovrebbero evitare di assumere caffeina anidra: essendo quest’ultima molto solubile, infatti, viene facilmente trasmessa al feto. Gli effetti della caffeina anidra sono molto più deboli sugli adulti rispetto ai bambini, dato il peso corporeo certamente inferiore di questi ultimi.
Caffeina anidra dosaggio
Qual è il tenore massimo di caffeina che è possibile tollerare nel sangue per non incorrere in effetti negativi? L’EFSA ha stabilito che questo valore non debba superare i 400 mg al giorno, pari a circa 5 caffè. Naturalmente, i valori fanno riferimento a un adulto sano.
Come già accennato, tuttavia, fare una proporzione con la caffeina anidra è complesso, per diversi motivi. Innanzitutto, se si assumono integratori, è necessario tenere in considerazione qual è la concentrazione di caffeina anidra nel preparato.
Inoltre, vi è un ulteriore fattore ancora più difficile da misurare: il picco massimo che la caffeina anidra raggiunge nel sangue. Valori diversi corrispondono a metodi di estrazione della sostanza differenti, per cui ogni produttore è tenuto a effettuare dei test e a indicare in etichetta il dosaggio massimo per non incorrere in problemi seri.
Caffeina anidra: dove si compra?
Vi sono diversi luoghi in cui è possibile approvvigionarsi di caffeina anidra, anche se tra questi senza dubbio gli e-commerce rappresentano la voce primaria.
Si trova in farmacia?
La caffeina anidra può certamente essere reperita in farmacia. In particolare, questa può essere acquistata tal quale oppure essere contenuta all’interno di specifici presidi medici, da assumere però solo sotto stretta indicazione medica.
Si trova in erboristeria?
Solitamente, solo le erboristerie più fornite sono dotate di caffeina anidra pura. Tuttavia, all’interno di questi specifici negozi è possibile acquistare foglie di tè oppure caffè particolari in polvere che contengono una specifica concentrazione di caffeina anidra, unitamente alla sua forma principale.
Integratori con caffeina anidra
È molto più semplice, invece, trovare la caffeina anidra all’interno di integratori studiati ad hoc. Si tratta in molti casi di formulati composti al 100% da caffeina anidra, reperibili soprattutto sotto forma di pastiglie.
Non mancano però molti altri integratori contenenti caffeina anidra, tra cui spiccano quelli energizzanti e dimagranti. Tra questi, vi sono Keto Actives e Reduslim, che combinano la caffeina anidra con altri ingredienti termogenici per stimolare il metabolismo e attivare la combustione dei lipidi in eccesso.
Conclusioni
In conclusione, dunque, la caffeina anidra funziona per dimagrire? La risposta è senza ombra di dubbio positiva: grazie agli effetti sul metabolismo di questo alcaloide potenziato, è possibile stimolare efficacemente la combustione dei grassi.
Non bisogna però trascurare l’importanza di ricorrere a una dieta equilibrata e di praticare sport, azioni che possono non solo favorire l’attività della caffeina anidra, ma anche garantire energia e benessere all’intero organismo.
Domande frequenti (F.A.Q.)
È la forma privata d’acqua della caffeina comunemente reperibile. Durante la trasformazione, essa acquisisce alcune caratteristiche particolari.
Esattamente come la sua forma tradizionale, è utile per velocizzare il metabolismo, migliorare l’umore, acuire i sensi e ottimizzare le performance fisiche e mentali.
Se assunta previo consulto con un medico o un esperto e se si rispettano le dosi suggerite dal produttore, può essere ritenuta sicura.
È possibile reperire questo ingrediente soprattutto all’interno di integratori dimagranti ad hoc, oppure sotto forma di polvere o compresse.