Questo articolo può contenere link sponsorizzati.
Quando si parla di nutrienti, è sempre difficile immaginare di quanti componenti l’organismo umano necessiti, anche se solo in piccolissime concentrazioni. Tuttavia, l’assenza di anche solo uno di questi microelementi – troppo spesso trascurati e in molti casi oggetto di carenze prolungate nell’organismo umano – può inibire in tutto o in parte il metabolismo, provocando sintomi avversi di natura variabile.
Uno dei micronutrienti certamente meno noti e discussi dal punto di vista informativo è il cromo (una sua variante è il cromo picolinato). Anche se è ben noto per essere un materiale estremamente duro, ed è certamente conosciuto il suo impiego per la realizzazione di leghe molto resistenti (ad esempio nell’acciaio inox) o per la produzione di vernici, il cromo esercita un sorprendente e importantissimo ruolo nell’alimentazione.
Infatti, sin da fine anni ’50 è noto il ruolo che questo metallo – quando assunto in tracce – svolge all’interno dell’organismo umano e il modo in cui esso ottimizza il metabolismo.
Ecco, dunque, tutto ciò che c’è da sapere in merito al cromo picolinato e alle sue stupefacenti proprietà.
Cromo picolinato: cos’è
Il cromo picolinato è, nello specifico, un composto organico contenente cromo. Non si tratta dunque dell’elemento allo stato molecolare, il quale è un materiale che ha un effetto tossico sull’organismo, bensì si tratta di un complesso formato da un solo atomo di cromo e da carbonio, idrogeno, ossigeno e azoto.
Una particolarità estetica del composto chimico sta nel fatto che esso, all’aspetto, appare di colore rosso brillante, grazie alla struttura molecolare che permette di riflettere i raggi luminosi, trattenendo invece le lunghezze d’onda del rosso.
È possibile trovare articoli scientifici che trattano del cromo già negli anni ’30 del secolo scorso, tuttavia è solo durante gli anni ’50 che la forma picolinata viene scoperta e investigata dal punto di vista biochimico e alimentare. Addirittura, nel 1956 si cercavano già gli eventuali effetti del cromo picolinato sulla produzione di uova e sulla loro qualità, in uno studio cinese.
Tuttavia, nonostante i meccanismi di attività del cromo picolinato siano stati per lo più chiariti e spiegati dalla comunità accademica, tutt’oggi un velo di mistero copre questo composto organico, del quale – secondo il mondo accademico – non sono noti al momento tutti i meccanismi d’azione.
Se, dunque, è noto che il cromo picolinato è un composto organico molto particolare, in quanto presenta nella propria struttura uno dei metalli più pesanti e resistenti in assoluto, sono necessarie ulteriori ricerche per svelarne tutte le proprietà e soprattutto le dosi necessarie nell’organismo umano (all’interno del quale ne è stata riconosciuta l’importanza).
Pertanto, ecco tutto ciò che ad oggi si sa sul cromo picolinato e quali sono le funzioni che esso assolve all’interno dell’organismo umano.
Cromo picolinato: a cosa serve?
Il cromo picolinato, secondo i ricercatori, svolge un ruolo estremamente importante per ciò che concerne il metabolismo del glucosio.
Come molti sanno, il glucosio è uno degli zuccheri più importanti per l’organismo umano. In quanto carboidrato a 6 atomi di carbonio, viene metabolizzato molto bene, e in pochissimo tempo fornisce energia all’organismo umano.
Per comprendere l’importanza del glucosio, basti considerare che molti zuccheri assunti con l’alimentazione vengono naturalmente convertiti in esso prima di essere metabolizzati, attraverso delle reazioni chimiche ben descritte in tutti i libri di biologia e biochimica.
Tuttavia, quando l’alimentazione che si segue è troppo ricca di carboidrati, il rischio di accumulo di glucosio nel sangue cresce enormemente. Ciò è dovuto principalmente a due motivi: innanzitutto, si corre il rischio di assumere così tanto zucchero da saturare la capacità delle cellule di metabolizzarlo.
In secondo luogo, il metabolismo del glucosio è possibile solo grazie a un ormone – l’insulina – il cui compito è proprio quello di sequestrare il glucosio presente nel sangue e trasportarlo nelle cellule. Tuttavia, l’eccesso di zuccheri inibisce la produzione di insulina.
Queste condizioni, in un primo tempo, si traducono con l’accumulo di carboidrati, i quali vengono convertiti in grassi e immessi all’interno del tessuto adiposo. Tuttavia, se i livelli ematici di glucosio restano elevati per lungo termine, si rischia di incorrere in una patologia ben più grave, nota con il nome di diabete mellito di tipo II (o più comunemente “diabete”).
In tutto questo, però, cosa c’entra il cromo picolinato? È proprio qui che c’è la sorpresa. Il cromo picolinato, infatti, sembra avere la capacità di potenziare l’insulina presente nel sangue. I meccanismi d’azione del cromo picolinato sull’ormone non sono ancora del tutto chiari: c’è chi ipotizza che il cromo picolinato sia in grado di interagire con specifici recettori dell’insulina, migliorandone la funzione.
Ancora, un altro studio condotto nel 1995 sul cromo picolinato ipotizzava un altro meccanismo d’azione. Secondo i ricercatori autori dello studio, infatti, il cromo picolinato sarebbe non solo in grado di interferire con l’insulina, ma anche di alterare la permeabilità delle membrane cellulari, rendendole più fluide.
In base alla struttura chimica della molecola, infatti, si apprende che essa è liposolubile, ovvero si scioglie nei grassi. Proprio grazie a questa sua caratteristica e ad altre proprietà, dunque, secondo gli studiosi la molecola sarebbe in grado di penetrare nella membrana cellulare, destabilizzandola leggermente.
Questa destabilizzazione, tuttavia, sarebbe sufficiente per far sì che l’insulina legata al glucosio penetri più velocemente all’interno della cellula, permettendone il metabolismo.
Purtroppo, risposte certe non vi sono al momento: non vi sono studi che descrivono e accertano i meccanismi biologici in maniera esatta. Tuttavia, la correlazione positiva tra presenza di cromo picolinato e diminuzione della glicemia c’è, ed è inconfutabile.
Inoltre, proprio grazie alla sua natura lipidica, il cromo picolinato sarebbe in grado di interferire con un altro nemico della linea e della salute: il colesterolo cattivo (LDL). Secondo alcuni studi, infatti, sarebbe in grado di sequestrare il colesterolo dannoso, portandolo al fegato e garantendone la conversione in molecole benefiche per l’organismo (tra cui gli ormoni steroidei).
Il cromo picolinato fa dimagrire?
Al momento, non è possibile dimostrare un’associazione diretta tra perdita di peso e cromo picolinato. Tuttavia, ciò non toglie che questo composto chimico possa indirettamente esercitare un’azione benefica per ciò che riguarda non solo la salute, ma anche la linea. Dopotutto, l’accumulo di glucosio nel sangue è una delle principali cause di aumento di peso e di manifestazione dell’obesità, per cui eliminare lo zucchero ematico non può che avere un effetto positivo.
Lo stesso dicasi per il colesterolo. Ottimizzandone la rimozione dal sangue è possibile migliorare – seppure in maniera indiretta – il metabolismo generale, aiutando l’individuo a raggiungere il peso forma.
Proprio per via dell’influenza secondaria che il cromo picolinato ha sull’organismo umano e sul metabolismo di zuccheri e grassi, l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) ad oggi non ha ammesso l’utilizzo di alcun claim – ovvero di nessuna frase che indirizzi l’effetto benefico alla diretta presenza di cromo picolinato – sui prodotti.
Tuttavia, dato che numerosi studi attestano il suo effetto benefico e la sua mancata tossicità, sono molte le aziende produttrici di integratori alimentari che hanno pensato di introdurlo nella loro composizione. Tra gli integratori che contengono cromo picolinato vi sono indubbiamente Keto Actives, Fast Burn Extreme, Reduslim e Cappuccino MCT, dei prodotti in grado di stimolare la perdita di peso e di migliorare il metabolismo umano.
Si ricorda, tuttavia, che gli integratori alimentari non vanno intesi come sostituti di una dieta varia ed equilibrata; inoltre, l’effetto degli integratori è garantito solo se essi sono accompagnati dall’attività fisica e dalla rinuncia ad alcune abitudini scorrette.
Cromo picolinato controindicazioni
Non vi sono particolari controindicazioni da segnalare rispetto all’utilizzo di cromo picolinato. Di certo, si consiglia di non superare la dose massima indicata dal produttore, per evitare di incorrere in effetti spiacevoli.
Vi sono alcune informazioni specifiche relative ad alcuni soggetti che, negli anni, hanno manifestato ipersensibilità al principio attivo. Per questo motivo, si consiglia di consultare il proprio medico curante prima di procedere all’assunzione di un integratore contenente cromo picolinato.
L’utilizzo, inoltre, andrebbe evitato in gravidanza e allattamento. Al momento, non sono noti specifici effetti negativi del cromo picolinato sulla madre o sul feto, ma per il principio di precauzione è consigliabile non assumere supplementi di questa molecola organica.
Conclusioni
L’organismo umano è senza dubbio una macchina estremamente complessa, e ancora oggi – nonostante decenni di studi – non è possibile affermare di conoscere tutti i segreti del metabolismo umano. Ciò è particolarmente vero se si prende in considerazione il cromo picolinato, i cui effetti sono noti, anche se non si sa molto dei meccanismi d’azione.
Proprio in virtù di questa conoscenza ancora scarsa, è particolarmente importante utilizzare gli integratori alimentari dimagranti in maniera consapevole e senza eccessi, per godere al massimo dei loro potentissimi effetti.
Domande frequenti (F.A.Q.)
Si tratta di un composto organico contenente un metallo pesante, ovvero il cromo.
Le funzioni del cromo picolinato sono principalmente quella di controllare il glucosio ematico e di sequestrare il colesterolo cattivo.
Si può assumere o in caso di leggera alterazione del metabolismo di grassi e zuccheri, o qualora si desideri migliorare il proprio metabolismo.
Il cromo picolinato è presente in tracce in diversi alimenti, tra cui carni e pesce, ma può essere assunto anche attraverso integratori.
Sebbene l’EFSA non abbia approvato questo claim, il cromo picolinato può certamente aiutare a ottimizzare il metabolismo dunque, indirettamente, causare la perdita di peso.
Al momento, non sono noti effetti tossici del cromo picolinato sulla salute dell’uomo, è bene però non esagerare con le dosi ed attenersi, nel caso degli integratori, alle quantità indicate dal produttore.
È possibile reperire il cromo picolinato in numerosi alimenti, tra cui soprattutto carne e pesce, ma anche formaggi, torlo d’uovo, birra e prugne.
Il cromo picolinato può essere acquistato in farmacia all’interno di integratori alimentari studiati ad hoc.
Il momento adeguato dell’assunzione dipende dalla formulazione dell’integratore, dunque si consiglia di seguire le istruzioni.
Solitamente, negli integratori il cromo picolinato è presente in dosi tali da garantire un apporto di circa 200 mcg/die, ma questo numero potrebbe variare e comunque non va preso come consiglio per i dosaggi.
Il cromo picolinato – così come gli altri componenti presenti negli integratori, funziona davvero a patto che si segua un’alimentazione varia ed equilibrata e uno stile di vita attivo.