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Molte donne in tutto il mondo lamentano un difetto che, per via delle sue caratteristiche intrinseche, è particolarmente evidente: l’adiposità localizzata.
Capita infatti non di rado di osservare una persona che presenta un fisico poco proporzionato, a causa di accumuli di grasso in specifiche aree corporee.
Sebbene le donne ne lamentino maggiormente gli effetti estetici, c’è da tenere in considerazione che il problema dell’adiposità localizzata è comune anche a moltissimi uomini, i quali – in molti casi – semplicemente non vi prestano attenzione o importanza.
Molte persone affette dal problema sanno che combattere l’adiposità localizzata non è affatto semplice. I motivi per cui ciò avviene sono di natura diversa, ma ovviamente l’alimentazione e l’esercizio fisico giocano un ruolo cruciale nel perdere peso nei punti giusti.
Come in ogni caso, tuttavia, per poter combattere l’adiposità è necessario cercare di comprenderne al meglio cause, fattori predisponenti e potenziali soluzioni, in modo da trovare il rimedio che meglio si addice alle proprie esigenze.
Ecco, dunque, tutto ciò che c’è da sapere in merito all’adiposità localizzata, nonché i potenziali rimedi che è possibile adottare per ridurre al minimo questo inestetismo molto diffuso.
Adiposità localizzata: cos’è
Come si può ben comprendere dal nome stesso, l’adiposità localizzata è un accumulo di tessuto adiposo – composto prevalentemente da adipociti – il quale si concentra in alcuni punti dell’organismo, causando una sproporzione nel fisico.
Gli adipociti, al contrario di quello che comunemente si pensa, sono cellule molto importanti per l’organismo umano, in quanto deputate alla sintesi di numerosi ormoni (i quali sono di natura grassa) nonché di diverse sostanze funzionali.
Ciò significa che cercare un modo per eliminare completamente il grasso corporeo non è solo poco utile, ma persino controproducente, in quanto si rischia di compromettere gravemente la propria salute.
Anche se il tessuto adiposo funziona sinergicamente con gli altri ed è necessario per un organismo in salute, l’adiposità localizzata può essere considerata un fenomeno anomalo, dunque da contrastare.
È piuttosto semplice riconoscere un fisico con adiposità localizzata: solitamente, quando il problema è particolarmente severo, i soggetti interessati manifestano un accumulo di grasso in precisi punti, tra cui addome, fianchi e glutei. Nel contempo, però, tutte le altre parti del corpo risultano magre e non compromesse dall’eccesso di grasso.
In base a quanto detto, è fondamentale prestare attenzione a un dettaglio di rilievo: un lieve aumento di peso, soprattutto se questo segue un periodo in cui si è seguita una dieta alimentare squilibrata, non va considerato come un fenomeno di adiposità localizzata.
Adiposità localizzata e cellulite: facciamo chiarezza
Un altro dettaglio da conoscere in merito all’adiposità localizzata per contrastarla in maniera molto più efficiente è la differenza sostanziale che la distingue dalla cellulite. Ancora oggi, infatti, molte donne tendono ad associare i due concetti, i quali presentano però importanti differenze.
L’adiposità localizzata è un fenomeno dovuto, infatti, all’eccesso di concentrazione di lipidi in uno specifico punto. Di conseguenza, in base alla definizione, non c’è nessuna associazione tra la formazione di pelle a buccia d’arancia e adiposità localizzata.
La cellulite, invece, è una condizione provocata dal ristagno di liquidi in alcuni tessuti, per via del cattivo funzionamento di vasi sanguigni e linfatici che irrorano soprattutto glutei e cosce. In altre parole, questi condotti vengono otturati, dunque non riescono a far circolare i liquidi.
Ovviamente, adiposità localizzata e cellulite possono (ma non necessariamente), essere correlate. Uno dei fattori che provoca maggiormente l’ostruzione di vasi linfatici e capillari, infatti, è l’accumulo di grasso, che esercita letteralmente una pressione elevata su tali condotti.
In altre parole, si può dire che in certi casi l’adiposità localizzata può causare la cellulite, o comunque contribuire ad aggravarla. È importante però capire che ciò non accade sempre, e che, a prescindere, adiposità localizzata e cellulite non vanno confuse.
Cause dell’adiposità localizzata
Le cause che possono provocare accumulo di lipidi in specifiche aree del corpo sono molteplici.
Uno dei principali fattori predisponenti dell’adiposità localizzata è l’età.
Quando gli anni avanzano, infatti, l’organismo umano soffre una serie di rallentamenti che possono provocare non pochi problemi. Ad esempio, è noto che con il trascorrere degli anni il metabolismo dell’individuo si rallenti.
Ovviamente, se la capacità di metabolizzare gli alimenti e di espellere le energie in eccesso decresce con il tempo, è facile intuire che l’assunzione di un egual numero di calorie provochi accumuli di grasso.
Nonostante tutto, il rallentamento del metabolismo è solo uno dei fattori che contribuisce all’adiposità localizzata, in quanto da solo non spiega perché i grassi prodotti dall’accumulo di energie e nutrienti si posizionino in una specifica area corporea.
Un altro dei fattori che, insieme al metabolismo, gioca un ruolo cruciale è il sesso. Come già accennato in precedenza, il fenomeno di adiposità localizzata varia enormemente se si osservano gli uomini e le donne, pur con qualche eccezione.
Il motivo sta nella sintesi di alcuni ormoni, i quali differiscono in base al sesso dell’individuo. Negli individui di genere maschile, ad esempio, con il trascorrere del tempo si verifica il decremento dei livelli di testosterone nel sangue. Al di là di tutte le ripercussioni che questo evento ha sulla vita sessuale, vi è un altro problema ad esso associato.
Il controllo del testosterone, infatti, permette di ridurre la concentrazione di cortisolo nel sangue, un ormone associato allo stress. La sintesi di cortisolo, tuttavia, provoca anche un dislocamento delle riserve di grasso nell’individuo, le quali vengono accumulate a livello addominale.
Questo fenomeno ormonale piuttosto complesso spiega, dunque, perché gli uomini soffrano di adiposità localizzata soprattutto a livello addominale.
Per le donne avviene un fenomeno simile, ma ovviamente legato agli estrogeni. A causa degli squilibri tra questi ormoni, quindi, le donne tendono a mostrare adiposità localizzata soprattutto sui fianchi e sui glutei.
Inoltre, benché non vi siano ancora prove certe in letteratura scientifica, gli studiosi sospettano anche l’influenza di una particolare componente genetica sul fenomeno dell’adiposità localizzata.
Il sospetto è nato dall’osservazione di storie familiari che presentavano forti analogie tra i membri del gruppo. Ad esempio, in molti casi era (ed è tuttora) possibile osservare madre e figlie manifestare adiposità localizzata esattamente nei medesimi punti.
Come già detto, al momento non sono noti con precisione i geni che possono essere coinvolti in questo processo, e resta da chiarire se il problema è legato a una loro sovraespressione o soppressione. In futuro, la ricerca sarà senza dubbio in grado di risolvere questi enigmi.
Non bisogna, infine, trascurare il ruolo dell’alimentazione. È chiaro che ricorrere a una dieta squilibrata, soprattutto se questa si protrae nel tempo, può creare non pochi problemi. Di certo, non è possibile mostrare adiposità localizzata se non si introducono nell’organismo grassi oppure carboidrati in eccesso.
Rimedi per l’adiposità localizzata
Dato che l’adiposità localizzata è un fenomeno particolarmente diffuso in tutta la popolazione occidentale, l’industria farmaceutica e quella cosmetica si sono impegnate molto per cercare di risolvere il problema.
Non tutti i rimedi proposti dalle varie aziende sono efficaci, né molti di essi possono essere intesi come soluzione generale al problema, ma vediamo di seguito quali sono i principali rimedi, quelli più utilizzati.
La dieta
Il rimedio più generico – e nella maggior parte dei casi anche quello più efficace – per risolvere il difetto estetico è senza dubbio l’alimentazione. Prestare attenzione agli alimenti che si assumono quotidianamente è la chiave del successo.
Non solo è importante ridurre la quantità di grassi e carboidrati assunti giorno per giorno, ma anche mangiare alcuni alimenti che hanno la capacità di rimettere in moto il metabolismo e indurre la combustione dei grassi già accumulati.
Per questo motivo, è importante introdurre nella propria dieta alimenti quali, a titolo d’esempio, cioccolato fondente (almeno 80% in cacao puro), zenzero, curcuma e dolcificanti ipocalorici ma naturali, tra cui lo yacon. Anche il caffè è utile per ridurre l’accumulo di grassi, a patto che sia assunto amaro.
L’esercizio fisico
Fare sport può senz’altro aiutare a ridurre l’adiposità localizzata. Attenzione, però: bisogna fare sport nel modo giusto. Negli ultimi anni si stanno sviluppando sempre più esercizi specifici finalizzati a ridurre il fenomeno dell’adiposità localizzata, per cui si consiglia di parlare con uno specialista del settore per maggiori informazioni.
In linea generale, poiché l’obiettivo è quello di ridurre la concentrazione di grassi nel corpo, gli esercizi aerobici sarebbero da preferire, almeno nelle fasi iniziali, a quelli di potenza. Con le pratiche finalizzate all’aumento del battito cardiaco, infatti, si stimola il corpo umano a produrre calore, utilizzando come “combustibile” i grassi.
Ovviamente, per osservare dei risultati apprezzabili è necessario praticare sport almeno 2/3 volte a settimana, con un’intensità e una frequenza variabili da caso a caso. Anche per queste informazioni, si rimanda a un esperto del settore.
Terapie ormonali
In questo caso, è necessario fare chiarezza: è assolutamente sconsigliato ricorrere a soluzioni fai-da-te. Le terapie ormonali, infatti, possono creare potenziali scompensi sotto altri punti di vista, risolvendo un difetto ma provocando la manifestazione di altre problematiche, anche serie.
In aggiunta, la terapia ormonale andrebbe seguita solo se si ha uno scompenso ormonale, e di conseguenza se si ha la certezza che il principale fattore scatenante dell’adiposità localizzata è la carenza o l’eccesso di un ormone.
Se si hanno sospetti in merito a un potenziale scompenso ormonale, è buona norma consultare un endocrinologo e sottoporsi ai test richiesti, in modo da accertare la natura del problema e, di conseguenza, selezionare la terapia più adatta.
Massaggi per adiposità localizzata
Sorprendentemente, anche i massaggi possono rappresentare un valido aiuto. Anche in questo caso, è necessario affidarsi alle mani di un professionista con ampia esperienza nel campo, per evitare di sprecare il proprio denaro inutilmente.
Come si può facilmente intuire, i massaggi non sono la panacea per l’adiposità localizzata: da soli non riescono ad allontanare il grasso da una specifica area. Nonostante ciò, i massaggi per adiposità localizzata possono contribuire in diversi modi.
Innanzitutto, il movimento corretto può stimolare la circolazione, evitando l’accumulo di liquidi in alcuni punti. Inoltre, con il massaggio è possibile stimolare alcune ghiandole in grado di produrre ormoni sfavorevoli all’accumulo di grassi in punti specifici.
Infine, i massaggi per adiposità localizzata migliorano l’umore, abbassando di conseguenza i livelli di cortisolo che – come descritto in precedenza – è positivamente associato all’adiposità localizzata.
Conclusioni
Un difetto estetico tanto invadente come l’adiposità localizzata deve essere eliminato il prima possibile, ovviamente non senza difficoltà. Tuttavia, una maggiore e migliore conoscenza del problema può essere di grandissimo aiuto per trovare la soluzione personalizzata in grado di fornire la risposta più efficace in tempi rapidi.
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