Ginkgo Biloba: proprietà, controindicazioni e utilizzi della pianta

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    Ginkgo Biloba: proprietà, controindicazioni e utilizzi della pianta

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    Ginkgo Biloba: proprietà, controindicazioni e utilizzi della pianta

    Il Ginkgo biloba, una specie botanica ritenuta essere tra le più antiche esistenti sulla faccia della Terra, nonché unico esemplare superstite appartenente alla famiglia delle Gingkoine, è un albero che può raggiungere anche 40 metri di altezza e 1 metro di diametro.

    La sua comparsa sulla Terra risale a circa 200 milioni di anni fa, e sono molti gli utilizzi che i popoli asiatici – e in particolare i giapponesi – ne fanno. L’esplorazione delle funzioni del ginkgo è in larga parte dovuta anche alla sua incredibile longevità: esistono infatti esemplari di questo albero risalenti a circa 1000 anni fa. Proprio per questo motivo, la pianta è parte integrante della tradizione giapponese, ma con il tempo si è imposta anche in occidente, dove ora viene utilizzata in diversi formulati.

    A tal proposito, infatti, è bene sapere che sul mercato esistono molte varietà di prodotti a base di Gingko biloba. In farmacia ed erboristeria è certamente possibile recuperarne le foglie, sia tal quali che essiccate, ma è possibile anche ottenere i semi o installare la pianta nel proprio giardino, in quanto l’albero resiste molto bene alle intemperie e allo smog, e si adatta perfettamente a tutte le tipologie di terreno.

    Tuttavia, in tempi recenti si è diffuso l’utilizzo della Ginko biloba quale principio di base di integratori alimentari e capsule. Tutti questi prodotti, ovviamente, sono reperibili facilmente online, e in alcuni negozi specializzati è possibile anche acquistare i frutti, i quali nel loro picco di maturazione acquisiscono un odore molto sgradevole.

    Ecco, dunque, tutto ciò che c’è da sapere in merito alla specie Ginkgo biloba e ai suoi utilizzi.

    Ginkgo biloba: proprietà e benefici

    Una delle principali caratteristiche del Ginkgo biloba è l’elevatissima concentrazione di flavonoidi, sia nel frutto che in foglie e semi. Alcune di queste sostanze sono esclusive della pianta, e proprio per questo motivo sono note come ginkgolidi. Tuttavia, per ciò che concerne il seme, queste sostanze si accumulano esclusivamente negli strati più esterni, mentre il cuore presenta un alcalodie, noto come ginkgotossina, che esplica effetti negativi sulla salute umana.

    Le funzioni che questi terpeni esercitano sulla salute dell’essere umano sono molteplici. In generale, i terpeni esplicano un’azione antiossidante, e di conseguenza aiutano a contrastare i radicali liberi e le scorie che si accumulano nell’organismo umano. Tuttavia, i flavonoidi e gli altri composti chimici contenuti all’interno della pianta Ginkgo biloba hanno anche un’altra proprietà, ovvero esplicano un effetto vasodilatatore.

    Molti di questi composti, infatti, sono particolarmente indicati per il trattamento delle vene varicose, in quanto vantano la proprietà di ricostruire e donare vigore alle pareti dei vasi sanguigni.

    Inoltre, recenti studi stanno focalizzando la loro attenzione su un potenziale effetto preventivo contro l’insorgenza di alcune forme di cancro dei flavonoidi contenuti nelle foglie di questa pianta, anche se ad oggi si sa con certezza che questi sono in grado di limitare il fenomeno dell’invecchiamento cellulare.

    Ginkgo biloba: a cosa serve? Ecco i suoi utilizzi

    La pianta Ginkgo biloba, in virtù delle sue proprietà antiossidanti e vaso-protettive, può essere utilizzata in diversi campi. Ad esempio, un effetto della cattiva circolazione del sangue nell’organismo umano è senza dubbio la comparsa di vertigini, che in alcuni soggetti oltre a essere frequenti risultano anche invalidanti.

    Con l’assunzione di un integratore a base di Ginkgo biloba o con un decotto realizzato a partire dalle sue foglie, è possibile limitare questo problema.

    Altre condizioni potenzialmente correlate a un’insufficienza venosa sono anche demenza e difficoltà nel memorizzare eventi, nozioni e situazioni, quindi la pianta può essere utile per risolvere anche queste disfunzioni a carico del sistema nervoso.

    Nonostante inoltre la pianta non contenga sostanze dall’effetto propriamente afrodisiaco, può essere utilizzata per aumentare la propria libidine. Questa funzione è attribuibile ancora una volta al suo effetto vaso-protettore: favorendo la circolazione del sangue, infatti, i terpeni contenuti nella pianta stimolano l’afflusso del sangue verso le zone erogene del corpo sia maschile che femminile, aumentandone la sensibilità, favorendo l’erezione nei casi di disfunzione erettile e aumentando il desiderio sessuale.

    Inoltre, l’effetto vasodilatatore può essere utile nel trattamento degli acufeni (fischio all’orecchio), soprattutto quando questi sono oggettivi e dunque imputabili a un malfunzionamento dei vasi sanguigni presenti a livello dell’orecchio. E ovviamente, i suoi effetti sono evidenti anche nel trattamento delle emorroidi e di altre mucose, oltre che delle vene varicose.

    Tra tutti gli alcaloidi che la Ginkgo biloba contiene, ve n’è uno in particolare che desta interesse: il ginkgolide B.

    Questo composto chimico, infatti, funge in un certo senso da antistaminico, in quanto funge da antagonista del fattore delle piastrine, inibendo dunque numerosi processi infiammatori, soprattutto a carico del sistema respiratorio. In particolar modo, infatti, il ginkgolide B libera bronchi e polmoni.

    Ginkgo biloba: controindicazioni

    Prima di utilizzare la pianta, sia in forma naturale che come integratore, è opportuno consultare il proprio medico.

    Gli estratti della pianta, infatti, hanno il potere di interagire con alcuni farmaci (soprattutto con quelli che agiscono sul sistema cardio-circolatorio), amplificandone o limitandone gli effetti.

    Nel caso in cui non si assumano farmaci, però, un abuso delle foglie di Ginkgo biloba può provocare la rottura di placche aterosclerotiche, aumentando la probabilità di incorrere in infarti e ictus, soprattutto nei soggetti obesi.

    Inoltre, un eccessivo consumo può aumentare in maniera eccessiva la circolazione del sangue, causando dunque la manifestazione di battito cardiaco accelerato e fenomeni correlati. Seppure rare, inoltre, sono state registrate alcune reazioni allergiche ai principi contenuti nella pianta, soprattutto a livello cutaneo.

    Si possono inoltre osservare effetti negativi acuti nel caso in cui si assume una dose troppo elevata degli alcaloidi che la pianta contiene, tra cui vomito, mal di testa e, appunto, battito cardiaco accelerato.

    È bene inoltre prestare attenzione ai semi, in quanto solo gli strati più esterni sono edibili, mentre quelli interni contengono una tossina in grado di provocare perdita di conoscenza e convulsioni.

    Infine, è sconsigliata l’assunzione da parte di donne in gravidanza o in fase di allattamento.

    Conclusioni

    In conclusione, la pianta Ginkgo biloba ha effetti notevoli e molto interessanti, i quali stanno attirando l’attenzione della ricerca accademica negli ultimi anni. Tuttavia, per godere al meglio delle sue proprietà, è bene consumarla in maniera moderata e sotto lo stretto controllo del proprio medico di fiducia.

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