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Per decenni i dietologi di tutto il mondo hanno mostrato il loro interesse nel cercare di indurre un consumo di zuccheri più limitato in tutta la popolazione. I carboidrati, se assunti in elevate quantità, possono essere alla base di numerose problematiche.
Purtroppo, al giorno d’oggi la dieta occidentale consta non solo di prodotti naturali e di sostanze benefiche per la salute, ma anche di preparati industriali che, per soddisfare le esigenze del palato, presentano l’aggiunta di molti zuccheri.
Le abitudini alimentari attuali di bambini e adulti, infatti, prevedono la somministrazione di carboidrati semplici da più fonti: basti pensare semplicemente allo zucchero aggiunto al caffè per dolcificarlo o ai dolciumi e alle caramelle, che di certo non mancano di glucosio.
Il sempre crescente utilizzo di questi prodotti ha destato non poche preoccupazioni, in quanto è stato osservato un aumento delle malattie cardiovascolari, l’incremento di condizioni come l’obesità ed è anche stato registrato un numero nettamente maggiore di soggetti affetti da diabete mellito di tipo II.
Per fortuna, grazie all’impegno dei ricercatori e alla pressione sempre maggiore da parte dei nutrizionisti e dei biologi di tutto il mondo, più soluzioni sono state provate e applicate per tentare di arginare il problema.
La direzione intrapresa, nello specifico, è quella relativa al consumo di dolcificanti naturali. Grazie a queste molecole, infatti, è stato raggiunto un importante compromesso: soddisfare le esigenze edonistiche dei consumatori e al contempo ridurre drasticamente l’introito di calorie e il consumo di zuccheri.
Tra i dolcificanti recentemente introdotti all’interno dell’alimentazione e maggiormente studiati vi è senza dubbio la stevia. Ecco, dunque, tutto ciò che c’è da sapere in merito a questa pianta, e dove è possibile trovare i formulati migliori.
Stevia: cos’è
Era il 2010 quando l’EFSA – l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – si espresse in maniera positiva relativamente all’introduzione in tutta la comunità europea di stevia e di suoi estratti da utilizzare come dolcificante alimentare.
Dopo un’attenta analisi della produzione scientifica disponibile e dopo infiniti dibattiti, la commissione di questo ente stabilì la dose massima giornaliera ammissibile di dolcificante da poter introdurre nella dieta quotidianamente per non osservare effetti collaterali, di fatto aprendo le porte all’utilizzo della sostanza da parte delle aziende.
Infatti nel 2012 in Europa vennero commercializzati i primi prodotti contenenti stevia, anche se molte persone non sapevano con esattezza di cosa si trattasse.
Ancora oggi, tuttavia, sono in pochi a conoscere le caratteristiche e le proprietà della stevia. Innanzitutto, quello che viene utilizzato comunemente è un estratto, il quale viene ricavato da una pianta denominata Stevia rebaudiana.
La Stevia rebaudiana è una pianta di piccole dimensioni appartenente alla famiglia delle Asteraceae. Alta solo mezzo metro, è solita crescere nelle aree più calde, tra cui i territori di Brasile e Paraguay (da cui origina).
Il freddo è l’unica vera minaccia per questa erba, la quale non riesce a crescere in territori caratterizzati da climi gelidi. Altrove, tende a diffondersi molto bene e presenta esigenze nutritive minimali, tant’è che in molti casi viene considerata un’erba infestante.
Sebbene la sostanza sia stata utilizzata come dolcificante in Unione Europea solo di recente, antiche testimonianze dimostrano che già secoli addietro le popolazioni dell’America meridionale la utilizzavano per dolcificare degli alimenti, tant’è che il suo nome comune era “erba dolce”.
Infine, è bene sapere che la pianta si adatta in maniera egregia anche alla coltivazione in vaso, a patto che il contenitore sia sufficientemente ampio.
Le caratteristiche della stevia
Quando si parla di stevia, l’oggetto della propria curiosità sono le molecole che riescono ad attribuire alla pianta un importante potere dolcificante. Negli anni le caratteristiche della stevia sono state ampiamente studiate, ma curiosamente si hanno molte informazioni in merito da decenni.
Infatti, il primo studioso a classificare la pianta e a descriverne le proprietà dolcificanti fu Mosè Bertoni, uno scienziato svizzero emigrato in Brasile e stabilitosi successivamente in Paraguay.
È necessario, invece, attendere gli anni ’30 del secolo scorso per l’estrazione delle componenti dolcificanti della pianta, effettuata dai chimici Lavielle e Brider. In particolare, i due studiosi descrissero i processi di estrazione per lo stevioside e per il rebaudioside, le due molecole che conferiscono un sapore dolce alla pianta.
Lo stevioside, la molecola con il potere dolcificante più intenso, è anche quella che ha destato maggiori preoccupazioni. Da anni, infatti, è noto che un derivato dello stevioside, denominato steviolo, ha un importante potere mutageno per il DNA e cancerogeno.
Successivi studi hanno dimostrato che lo stevioside condivide con lo steviolo il potere mutageno, anche se non vi sono dirette evidenze di un effetto cancerogeno. Nonostante questi dati preoccupanti, però, l’EFSA ha deciso comunque di autorizzarne l’utilizzo in Unione Europea.
Ciò che c’è da tenere in considerazione, infatti, è la quantità di molecola in grado di generare questo effetto. Numerosi studi hanno infatti dimostrato che per indurre un effetto mutageno sarebbe necessario assumere quantità di stevia non tollerabili dal punto di vista edonistico.
Lo stesso discorso vale per il rebaudioside, altra molecola dolcificante presente nella stevia.
Il potere dolcificante dello stevioside
Tra i dolcificanti naturali, lo stevioside è senza dubbio tra quelli con il maggior effetto edulcorante. Basti considerare, infatti, che lo stevioside ha un potere dolcificante circa 300 volte maggiore rispetto a quello dello zucchero.
In altre parole, l’aggiunta di un cucchiaino di stevia equivale – in termini di dolcezza – a 300 cucchiaini di zucchero. Questi numeri danno un’idea della quantità di stevia che è necessario aggiungere a una bevanda o a un alimento per addolcirlo (sostituendo, ovviamente, lo zucchero).
Nonostante il potere dolcificante considerevole, c’è da dire che il prodotto ha un’altra caratteristica importante, e non da tutti gradita. Nello specifico, la stevia ha un leggero retrogusto di liquirizia, il quale può alterare il sapore di una data preparazione alimentare.
Anche se questa caratteristica non è apprezzata da tutti i consumatori, di certo il fatto che la stevia apporti 0 kcal per grammo (contro le 4 kcal/g dello zucchero da cucina) e la sua totale incapacità di aumentare l’indice glicemico hanno regalato ad essa un importante consenso da parte dell’opinione pubblica.
Limiti massimi consentiti
Dopo uno studio approfondito della letteratura scientifica disponibile in merito, l’EFSA ha autorizzato l’utilizzo della stevia in tutta l’Unione Europea. Si è trattato di un traguardo importantissimo, che ha aperto nuove possibilità di marketing e di vendita per le aziende alimentari di tutta Europa.
Secondo l’EFSA, la quantità giornaliera ammissibile di glicosidi steviolici che è possibile assumere quotidianamente per tutta la vita senza effetti negativi sulla salute è di 4 mg per kg di peso corporeo. In altre parole, un individuo sano del peso di 70 kg può assumere fino a 280 mg di steviolo al dì, senza temere per la propria salute.
Ovviamente questo valore è ulteriormente ridotto rispetto a quello che – realisticamente – potrebbe rappresentare un pericolo per la salute. Per precauzione, infatti, l’EFSA tende a consigliare valori che sono molto al di sotto di quelli che vengono ricavati dall’analisi degli studi.
A questo, poi, bisogna aggiungere il fatto che l’assunzione di 280 mg di steviolo in un giorno è un evento assai improbabile, dato l’elevatissimo potere dolcificante della molecola. Per rendere appetibile una bevanda, infatti, servono quantità di steviolo decisamente inferiori.
Da ciò si può concludere che, nonostante l’effetto potenzialmente dannoso per la salute dello steviolo sia ben noto e accertato, non si corre alcun rischio nel consumo di prodotti alimentari dolcificati con stevia.
In tali preparati, infatti, la quantità di sostanza dolcificante è talmente bassa che non è neanche minimamente approssimabile alla dose massima ammissibile suggerita dall’EFSA.
Controindicazioni della stevia
Nonostante i vari suggerimenti proposti dall’EFSA, in caso in cui si soffra di specifiche patologie è sempre consigliabile consultare un medico prima di assumere la stevia.
Ciò è necessario per evitare qualunque tipo di effetto mascherante o sinergico con medicinali, i quali potrebbero essere al momento sconosciuti.
La somministrazione di sostanze contenenti stevia è sconsigliata (o consigliata in misura ulteriormente ridotta) anche alle donne in gravidanza o in fase di allattamento. È infatti noto che le sostanze presenti all’interno della stevia hanno un pericoloso effetto abortivo, anche se questo viene raggiunto solo con l’assunzione di grandi quantità di stevia.
Al momento, invece, non sono noti i potenziali effetti sulla salute dei neonati, per cui – secondo il principio di precauzione – è consigliabile evitare la somministrazione di stevia, i cui principi attivi potrebbero entrare all’interno del latte materno.
Sono infine noti altri potenziali effetti collaterali legati alla stevia, soprattutto in soggetti che presentano allergie a piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (tra cui carciofo, girasole, assenzio, cicoria e lattuga).
Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il proprio medico curante o uno specialista.
Dove trovare la stevia
Trovare la stevia è molto semplice. Come già accennato in precedenza, infatti, la pianta cresce molto bene nelle aree temperate, e può essere coltivata anche in vaso.
Oltre alla possibilità di coltivare la stevia, è bene sapere che è possibile ricavare questo dolcificante da diverse soluzioni in commercio. Alcune di queste prevedono l’unione della stevia con altre molecole edulcoranti, mentre altri marchi commercializzano estratto di stevia puro.
Delle differenze possono essere riscontrate anche nella forma con cui la stevia viene commercializzata. Alcuni produttori, infatti, realizzano melassi da dosare con il contagocce, mentre altri prevedono il confezionamento di stevia in polvere o in grani. In altri casi, infine, la stevia è disponibile in piccolissime pillole solubili da aggiungere al caffè o alla sostanza che si vuole dolcificare.
Stevia: dove comprarla? Ecco i migliori produttori di stevia
I 3 prodotti a base di stevia con prezzo più basso
Gocce di stevia NKD Living
Un prodotto molto apprezzato e al contempo con un costo molto conveniente sono le gocce di stevia liquida pure realizzate da NKD Living, in confezioni da 50 ml. Si tratta di una soluzione molto comoda in quanto è sempre possibile portare con sé il flaconcino in borsa.
L’altro grande vantaggio di questa soluzione è il fatto che è molto facile dosare la stevia: bastano infatti dalle 3 alle 6 gocce per edulcorare qualunque preparazione o bevanda, dal caffè al porridge fino al tè nero. Il tutto, ovviamente, dipende anche dai gusti personali.
Secondo alcuni consumatori, inoltre, la stevia contenuta nel flaconcino non ha alcun retrogusto di liquirizia.
Stevia midi 400 (compresse) – ESI
Un’altra eccellente soluzione è senza dubbio Stevia Midy di ESI. In questo caso, infatti, la stevia è reperibile sotto forma di compressa solubile, ovviamente priva di calorie, la quale può essere aggiunta in maniera molto pratica all’interno delle proprie bevande preferite.
In questo caso, tuttavia, c’è un limite importante: le compresse non possono essere utilizzate in preparazioni solide o dense, poiché in tal caso si rischia che la compressa non si sciolga. I produttori, inoltre, affermano che una sola compressa dolcifica come un cucchiaino di zucchero.
Il prodotto può essere ovviamente utilizzabile da vegetariani o vegani, nonché da celiaci grazie all’assenza di glutine. Infine, il prodotto viene ottenuto da piante non OGM.
Vita Natura stevia liquida
Tra i migliori dolcificanti liquidi a base di stevia non si può non citare quello proposto dal brand Vita Natura. Si tratta di un dolcificante liquido a base di stevia, perfetto per i vegetariani e i celiaci, da aggiungere a tutte le preparazioni che si desidera, anche ai dolci.
I produttori, infatti, sottolineano che la stevia liquida si degrada a temperature superiori ai 200°C, per cui fino al raggiungimento di tale soglia il potere dolcificante delle molecole resta intatto.
Il prodotto dura a lungo, ha un ottimo rapporto qualità-prezzo ed è disponibile in un flaconcino resistente agli agenti esterni, in modo da lasciare il prodotto interno sempre intatto. Ovviamente, è disponibile anche un comodo dosatore per aggiungere la giusta quantità di dolcificante a ogni preparazione.
I 3 dolcificanti a base di stevia in formato convenienza
Dr Jacob’s stevia base
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Per chi non vuole scendere a compromessi con il retrogusto di liquirizia, il dolcificante a base di stevia prodotto dal brand Dr. Jacob’s è senza dubbio tra i prodotti consigliati. Disponibile in un ottimo formato convenienza da 400 grammi, il dolcificante viene estratto dalla stevia ma, prima del confezionamento, viene privato dello steviolo.
Lo steviolo è la principale (ma non l’unica) molecola dolcificante della stevia, ma è anche quella che presenta il retrogusto poco gradevole. Nel preparato, lo steviolo viene allontanato ma restano le altre molecole edulcoranti, che garantiscono un effetto dolcificante eccellente. In questo caso, però, servono maggiori quantità di prodotto per dolcificare una bevanda.
Foglie di stevia BlendNature
Vi sono poi persone che vogliono evitare qualunque preparato in polvere o in compresse. Per loro, BlendNature mette a disposizione una confezione contenente foglie di stevia pura ecologica al 100%.
Il produttore assicura la massima qualità per ogni singola foglia, in quanto ciascuna di esse viene adeguatamente selezionata.
La chiusura della confezione è ermetica, e la versatilità del prodotto è massima: si può preparare un infuso, le foglie si possono essiccare oppure è possibile ridurle in polvere, secondo le proprie esigenze.
Castellò since 1907 – Stevia in polvere
In conclusione, per chi non vuole assumere calorie ma al contempo non gradisce il retrogusto di liquirizia, è disponibile il dolcificante prodotto da Castellò, contenente stevia ed eritrolo in rapporto 1:8.
La consistenza del prodotto è molto simile allo zucchero e, per i soggetti di religione ebraica, si tratta di un preparato kosher. Inoltre, per i produttori 1 grammo di preparato equivale a 8 grammi di zucchero in termini di potere dolcificante.
Secondo molti clienti, il retrogusto – rispetto ad altri dolcificanti a base di stevia – è veramente minimo, rendendo il dolcificante di Castellò uno dei migliori attualmente in commercio.
Conclusioni
Il consumo di stevia o di altri dolcificanti naturali in alternativa allo zucchero è caldamente consigliato. In questo modo, infatti, si riduce l’indice glicemico, si abbatte l’apporto di calorie inutili e si soddisfa il palato.
Ovviamente, quando si utilizza la stevia non bisogna eccedere con le dosi: l’EFSA ha infatti consigliato una dose massima giornaliera che, in nessun caso, andrebbe superata.
Infine, qualora si decida di utilizzare un edulcorante a base di stevia nella propria dieta dimagrante, è bene sapere che essa non è sufficiente per raggiungere l’obiettivo sperato. L’utilizzo di stevia non è sufficiente, infatti, per seguire una dieta sana. Si ricorda anche l’importanza di accompagnare l’alimentazione equilibrata e l’uso di edulcoranti naturali con un’attività fisica moderata.
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