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Quando assumere le proteine in polvere? La domanda, tutt’altro che banale, è una delle più rivolte a nutrizionisti e personal trainer. Dare una risposta che abbia un senso aiuta sia ad ottimizzare le prestazioni sia a preservare la propria salute.
Pur essendo pratiche, economicamente accessibili e di rapido utilizzo, infatti, queste richiedono alcune piccole cautele nell’utilizzo. Prestare attenzione alle quantità e alla tipologia può fare la differenza, con risultati più che apprezzabili nel medio-lungo termine.
Com’è noto, l’organismo immagazzina peptidi da fonti esterne e le scinde in amminoacidi più semplici tramite l’apparato digerente, ma non le produce. Ecco perché la scelta del preparato più idoneo alle proprie esigenze si rivela cruciale.
Naturalmente non basta fare affidamento sulle istruzioni per l’uso riportate nel retro dell’etichetta o su fantomatiche capacità intuitive. È indispensabile l’aiuto di una persona che lavora sul campo e mettere in pratica i suggerimenti giusti.
Un altro motivo per cui non improvvisare tempi e tipologie è l’eventuale presenza di allergie o intolleranze, oltre che l’aderenza a particolari regimi dietetici. Nelle righe che seguono cercheremo di rispondere alla domanda iniziale, in base alla nostra esperienza personale e a quella delle persone con cui ci confrontiamo ogni giorno.
Proteine in polvere: quando assumerle?
Prima di rispondere al quesito, facciamo una breve premessa. Abbiamo tra le mani un vero e proprio preparato alimentare (pertanto non dopante), disidratato e ridotto in polvere per il consumo. In questo modo, dosare le quantità giuste (tra 1 e 2 g per ogni kg di peso corporeo) diventa più facile.
Tuttavia, non ha un elevato potere saziante: da questo punto di vista, non sostituirà mai una barretta proteica, una fetta di carne, del formaggio, etc… Il reintegro delle proteine, quindi, deve avvenire senza appesantire il tratto gastro-intestinale e senza sovraccaricare gli organi emuntori.
Fatte le dovute puntualizzazioni, va ricordato che esistono alcuni momenti nei quali assumere una tipologia di proteine per allenamento offre maggiori benefici rispetto ad altre. Per cui chiedersi quando e come si prendono è una domanda più che legittima, ma non ha una risposta univoca.
Per capire, quindi, quando assumere le proteine per la palestra bisogna prendere in considerazione tre fasi: prima, durante e dopo l’attività fisica. Questo perché cambia il tenore di amminoacidi a livello ematico. La risposta alla domanda è: dipende dal momento e dalla fonte.
Un’ora e mezza prima dell’allenamento è utile, anche se non obbligatorio, arricchire il sangue con un preparato completo. I blend proteici con una buona percentuale di peptidi ottenuti per isolamento rappresentano una valida soluzione.
Nell’intra-workout, invece, è bene utilizzare un prodotto altamente specifico. Dalla scelta di quest’ultimo dipende anche come l’organismo riuscirà a contrastare l’insulino-resistenza. Si può puntare, sostanzialmente, su due opportunità:
- Amminoacidi in forma libera, ad alto valore biologico;
- Protidi idrolizzate ad alta concentrazione di di-peptidi e tri-peptidi.
Dopo, invece, è indispensabile un reintegro rapido di quanto perduto o danneggiato a livello muscolare. Ma attenzione: il momento dello stop non è quello più adatto. Bisogna aspettare all’incirca 30-40 minuti dalla fine dell’allenamento, per ritornare nella condizione di riposo e, di conseguenza, ottimizzare l’assorbimento.
Assumere le proteine in polvere Whey diventa, in questa fase finale, fondamentale. Si possono scegliere preparati isolati o idrolizzati, poiché in entrambi i casi la digeribilità risulta buona e l’assimilazione abbastanza veloce.
Naturalmente, noi consigliamo di dare la preferenza, ove possibile, alle polveri a base di siero di latte (Whey). Usate dagli atleti, entrano in circolo con una rapidità straordinaria, sono l’ideale per il defaticamento.
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Come assumere le proteine in polvere
Come già anticipato, non esiste un quantitativo unico valido per qualsiasi utilizzatore. La dose raccomandata per i preparati proteici in polvere è di 1-2 g per kg, a seconda dei risultati che si vogliono ottenere.
Qualcuno può permettersi di aumentare leggermente il dosaggio, ma non è certamente la norma. Ad ogni modo, è consigliabile variare i quantitativi con l’aiuto di un nutrizionista o del proprio medico di fiducia, per evitare danni a fegato e reni.
Va ricordato, inoltre, che esistono categorie di persone per cui le proteine sono più necessarie, rispetto ad altre. Tra queste rientrano vegani, vegetariani, soggetti allergici, intolleranti o affetti da morbo celiaco. Anche in questo caso, l’assunzione è permessa sotto stretta sorveglianza.
Solitamente si preparano con acqua o latte, in quantità variabili che dipendono dalle indicazioni del fornitore. Ma possono trovare impiego anche nella preparazione di piatti che prevedono l’uso di farine, per incrementare il tenore di amminoacidi.
Alcune considerazioni finali
Abbiamo visto come, in tutte le fasi a ridosso dell’attività fisica, sia consigliabile prendere le proteine in polvere. Ma, quanto ad urgenze legate al reintegro, è chiaro che il post-workout rappresenta il momento in cui l’assunzione diventa tassativa.
Indipendentemente dalla fonte di origine, uno dei fattori di maggior pregio è l’alta personalizzazione dei dosaggi. Le confezioni, in barattolo o in busta, possiedono quasi sempre un misurino e a volte anche uno shaker, per una miscelazione ottimale.
In sostanza, preso con le dovute attenzioni si tratta di un ottimo prodotto, dal buon rapporto qualità-prezzo, da tenere come scorta al riparo da fonti di luce e di calore.
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