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Spotting prima del ciclo: che cos’è, cause e tutto quello che bisogna sapere
Il termine spotting indica perdite ematiche prima del ciclo che possono assumere una colorazione variabile, in quanto in alcuni casi queste appaiono di colore rosso vivo, mentre in altri casi può trattarsi di perdite marroni premestruali. Lo spotting può essere preceduto da mal di pancia, proprio come avviene prima del ciclo mestruale.
Il fenomeno di spotting è raramente da considerarsi normale, in quanto la sua manifestazione può essere associata a cause disfunzionali o, in altri casi, a motivi di natura organica. In tutti i casi, l’evento può essere considerato come il tentativo dell’apparato genitale di manifestare un disagio o problema, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di situazioni facilmente risolvibili.
La gravità del problema e la potenziale motivazione che causa le perdite possono essere dedotte in parte dal colore dello spotting pre-ciclo. In ogni caso, per ricevere una diagnosi precisa e dettagliata, è necessario contattare il proprio ginecologo.
Quali sono le cause dello spotting prima del ciclo
Spotting prima del ciclo: disfunzioni ormonali
Come già accennato in precedenza, lo spotting prima del ciclo è associato a fenomeni molto differenti tra loro.
Tra le cause disfunzionali, una delle più comuni è senza dubbio la carenza di alcuni ormoni.
Uno degli ormoni maggiormente implicati nella regolazione del ciclo mestruale è il progesterone, il quale viene prodotto a partire dal colesterolo. L’obiettivo fondamentale di questa molecola è quello di favorire un ambiente adatto all’impianto e allo sviluppo del feto, pertanto la sua concentrazione massima si ritrova poco prima delle mestruazioni.
A tal proposito, è bene sapere che l’ormone è anche una delle principali cause delle perdite ematiche durante il ciclo, in quanto se la fecondazione della cellula uovo non avviene, il progesterone provoca lo sfaldamento delle pareti uterine.
La presenza di progesterone è dunque fondamentale per un ciclo regolare e per evitare spotting prima del ciclo. Tra i fattori che possono inibire la sua produzione vi sono altre molecole che vengono prodotte soprattutto nei periodi stressanti: si tratta di adrenalina e cortisolo.
Nei periodi faticosi, in particolare, la concentrazione di questi due steroli aumenta considerevolmente, interferendo con la produzione di progesterone e di altri estrogeni. Ciò porta a irregolarità del ciclo mestruale, con manifestazione di spotting vaginale, tipicamente di colore marrone.
Il motivo per cui queste perdite sono marroni è legato al tempo di fuoriuscita del sangue: in casi come quello appena descritto, infatti, il sangue impiega molto tempo e si ossida prima di fuoriuscire.
Anche disfunzioni di natura alimentare sono associate a piccole perdite marroni, soprattutto prima del ciclo.
La bulimia, ad esempio, impedisce l’acquisizione di nutrienti dagli alimenti. Come già detto, per la sintesi degli ormoni è necessario il colesterolo (in piccole concentrazioni), il quale non può essere acquisito dalle donne bulimiche. Lo stesso discorso vale per coloro che seguono una dieta troppo restrittiva.
Anche l’obesità provoca un decremento del progesterone. In questo caso, però, il meccanismo che si innesca è di natura differente: si verifica infatti il blocco di alcune ghiandole, che iniziano a produrre ormoni negativi.
Spotting prima del ciclo: cause organiche
Numerose condizioni sono associate allo spotting prima del ciclo. Una delle più comuni è un’eventuale infezione, nota anche come vaginite.
L’infezione può essere contratta in varie situazioni, tra cui rapporti sessuali, utilizzo di detergenti troppo aggressivi e riduzione di alcuni estrogeni (la cui assenza provoca la formazione di un ambiente ottimale per alcuni microbi).
Per una corretta diagnosi è necessario rivolgersi al ginecologo, il quale in caso di risposta positiva provvederà all’elaborazione di una cura. Tra le soluzioni più indicate per eliminare la vaginite e di conseguenza limitare le piccole perdite marroni vi sono l’utilizzo di gel vaginali, l’introduzione all’interno dell’organo genitale di pillole di vitamina C o l’impiego di acqua borica.
Tra le altre cause organiche dello spotting prima del ciclo, vi possono essere eventuali cisti ovariche. Nello specifico, se si manifestano perdite ematiche una settimana prima del ciclo (fino a circa 15 giorni prima), è opportuno indagare in questa direzione.
Le cisti possono infatti interferire con la produzione di ormoni steroidei, alterando i cicli.
Vi sono diverse tipologie di cisti ovariche, alcune delle quali indici di formazioni pretumorali, per cui è opportuno indagare non appena si manifestano i primi sospetti.
Infine, lo spotting può essere causato da condizioni specifiche quali la presenza di polipetti e fibromi, oppure dall’endometriosi, malattia ancora troppo poco nota.
Qual è la relazione tra spotting prima del ciclo e pillola contraccettiva
Lo spotting da pillola è un altro fenomeno comune da non sottovalutare. La pillola contraccettiva può essere utilizzata in alcuni casi per compensare una disfunzione ormonale, ma generalmente si tratta di un presidio medico che riduce l’apporto di alcuni steroidi. In virtù di questo fenomeno, non è inusuale che l’assunzione della pillola provochi lo spotting.
Le perdite di sangue con la pillola, infatti, sono associate a un insufficiente apporto di ormoni dall’esterno, il che provoca lo sfaldamento del muco che riveste l’utero. Ciò può avvenire sia nel caso in cui la pillola venga utilizzata durante una terapia, sia quando la stessa viene utilizzata come contraccettivo. Per maggiori approfondimenti in merito alle cause specifiche legate alla pillola, è opportuno consultare il ginecologo e accertarsi che alla base delle perdite ematiche non vi sia una causa di natura organica diversa dall’assunzione della pillola.
Lo spotting da pillola può manifestarsi in ogni ciclo mestruale (finché non se ne utilizza il dosaggio corretto), ma solitamente ha una durata variabile da 1 a 2 giorni.
Spotting in gravidanza: quali sono le cause
Sebbene la sua correlazione con il ciclo mestruale sia solo parziale, è bene sapere che lo spotting può verificarsi anche nelle donne incinte. Lo spotting in gravidanza è anche noto con la dicitura perdite da impianto. Il fenomeno, in questo caso, è leggermente differente rispetto a quello che si verifica durante il normale ciclo mestruale, e in alcune fasi della gravidanza si può considerare fisiologico, mentre in altre assume un aspetto preoccupante.
Nelle prime fasi della gravidanza, orientativamente nel primo trimestre, si possono verificare perdite ematiche, anche abbastanza frequenti. In questo caso, le ragioni alla base del fenomeno possono essere due: un’eventuale continuazione del ciclo mestruale anche in seguito al concepimento (in questo caso lo spotting sarà prossimo alle date corrispondenti al ciclo mestruale), oppure l’impianto del feto.
Nel secondo caso, lo spotting marrone può indicare il corretto impianto, soprattutto se avviene entro 18 giorni dal concepimento: in caso di sospetto di gravidanza, dunque, questo evento può essere utile per diagnosticarla correttamente, tenendo però in considerazione che interessa solo il 10% di tutti gli impianti.
Se vi state chiedendo quanto dura lo spotting da impianto, è bene sapere che la durata media è di pochi giorni, con perdite che possono anche mostrarsi di colore rosa.
Se però le perdite si manifestano nei trimestri successivi della gravidanza, e in particolare se queste sono accompagnate da dolore al basso ventre e manifestano un colore rosso vivo, potrebbero indicare una situazione preoccupante.
Tra le varie motivazioni vi può essere ad esempio un parziale distacco della placenta, oppure la formazione di una piccola piaga nell’utero o, più semplicemente, un rapporto sessuale.
Spotting prima del ciclo e muco cervicale: le differenze
Vi sono alcune differenze sostanziali tra lo spotting e il muco prima del ciclo, e riconoscerne le peculiarità è necessario per poter discriminare i due fluidi.
Il muco prima del ciclo, infatti, è sempre presente, anche se con una consistenza e fluidità che variano in base al periodo del ciclo;
nello specifico, poco prima delle mestruazioni il muco cervicale aumenta in termini di quantità e si mostra fluido e trasparente, e in alcuni casi può fuoriuscire dalla vagina. Lo spotting, invece, ha una frequenza occasionale e comunque legata ad anomalie, e si manifesta con piccole macchie scure.
Domande frequenti F.A.Q.
Si tratta di perdite ematiche di colore scuro e dall’odore pungente che possono essere associate a problemi solitamente non gravi di varia natura.
Lo spotting pre-mestruale ha una durata che raramente supera i 4 giorni.
Il tipico colore dello spotting prima del ciclo è il marrone, in quanto il sangue si ossida all’interno dell’utero prima di fuoriuscire.
Vi sono diverse cause, solitamente correlate a scompensi ormonali facilmente trattabili. In altri casi è però necessario indagare più a fondo.
Sebbene interessi molte donne, lo spotting pre-ciclo non è da considerarsi un evento fisiologico, anche se non sempre è indice di una situazione preoccupante.
Lo spotting si cura attraverso un trattamento finalizzato alla risoluzione della sua causa; la corretta diagnosi può essere ottenuta solo mediante una visita ginecologica.